Un lockdown riservato solo ai non vaccinati non è impossibile, la Costituzione lo ammette. Tuttavia, secondo alcuni, sarebbe più coerente da parte del Governo imporre l’obbligo del vaccino.
Da lunedì 8 novembre l’Austria ha aperto la strada ad una forma di lockdown selettivo: riservato solo a chi rifiuta il vaccino anti Covid. Chi, pur con un tampone negativo, non ha ricevuto almeno una dose vaccinale, non potrà più accedere a ristorati, hotel, locali, parrucchieri. Questo ha provocato un’impennata delle prenotazioni per ricevere il farmaco. E anche il nostro Paese, al fine di spronare i no vax o i timorosi a farsi inoculare il farmaco, sta valutando diverse soluzioni tra cui quella austriaca. Il Green Pass obbligatorio, infatti, sembra non essere abbastanza. Secondo Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità, tuttavia un lockdown solo per i non vaccinati non è applicabile in Italia. Locatelli ha spiegato che impedire ai non vaccinati di accedere a determinati ambiti della vita sociale, come ristoranti, palestre, centro per la cura della persona, hotel, eventi culturali, come da oggi avviene in Austria, non sarebbe consentito dalla nostra Costituzione.
Di diverso parere Salvatore Curreri, professore di Diritto costituzionale e pubblico comparato presso l’Università di Enna “Kore”. Il costituzionalista ha puntualizzato che la Costituzione, in realtà, prevede d’imporre obblighi qualora ne vada della salute pubblica dell’intera comunità. E una pandemia virale, certamente, rientra in questo caso. Curreri ha spiegato: “Una selezione tra possessori di Green Pass e no già c’è ed è fondata legittimamente sulla minore pericolosità dei primi rispetto ai secondi in termini di contagio. Il punto è: tale distinzione può spingersi ancora oltre, escludendo chi, seppur non vaccinato, ha un tampone negativo?”. In effetti potrebbe anche essere controproducente. Non solo perché penalizzerebbe, dal punto di vista economico, attività già in ginocchio dopo mesi di chiusure. ma anche perché con un tampone si sa immediatamente se un soggetto è positivo o negativo. Mentre una persona, seppur vaccinata, potrebbe lo stesso aver contratto il virus e, dunque, trasmetterlo ad altri. Per Curreri, però, il problema non è questo. Il costituzionalista trova che un lockdown riservato ai no vax si potrebbe anche fare ma sarebbe incoerente: “Sarebbe un’ulteriore stretta in direzione dell’obbligo di vaccinazione, da cui ci separerebbe una differenza davvero minima“.
Secondo il professore – a differenza di quanto sostenuto da Locatelli – come non si può parlare di discriminazione a proposito dell’utilizzo del Green Pass, che limita la libertà di coloro che non posseggono la certificazione, allo stesso modo in questo caso, introducendo il modello austriaco anche in Italia la differenza di trattamento tra vaccinati e non sarebbe ragionevole, perché dettata dalla necessità di salvaguardare la salute pubblica, attraverso i vaccini. Ma – a detta di Curreri – a questo punto potrebbe essere inserito direttamente l’obbligo vaccinale, come del resto prevede già l’articolo 32 della Costituzione. “Insomma non vedo profili incostituzionali di palese e irragionevole discriminazione però il lockdown dei soli non vaccinati sarebbe una soluzione molto hard quasi al confine con l’obbligo di vaccinazione, soluzione che a questo punto sarebbe forse opportuno prendere per chiarezza, senza ricorrere a soluzioni traverse“- ha concluso il prof.