A causa dello Smart Working arrivano i rimborsi per le bollette della luce e per quelle del gas: ecco a chi spettano.
La pandemia scatenata dal COVID-19 ha imposto nuovi ritmi, metodi e abitudini, sia nella vita di tutti i giorni che per quanto riguarda quella lavorativa. Anche se la situazione sembra essere in fase d’assestamento, probabilmente nulla tornerà più come a prima della pandemia.
Tra le tante novità portate, per forza di cose, da questa grande emergenza globale, lo Smart Working; sono stati tantissimi gli italiani (ma non sono) che, invece di recarsi in ufficio, si sono trovati a lavorare direttamente da casa. Al momento, pare siano in arrivo dei rimborsi per le bollette della luce e del gas: ecco a chi spettano.
Stando a quanto emerge, si starebbe studiando alcune nuove regole per i dipendenti della pubblica amministrazione in Smart Working, che a breve potrebbe essere introdotta nei nuovi contratti per il pubblico impiego; a quanto pare, niente più buoni pasto né rimborsi senza il raggiungimento di determinati obiettivi, oppure accumulando lavoro arretrato.
A sostituzione dei buoni pasto e dei classici rimborsi però, per i più meritevoli, ci sarebbe un incentivo attuo a coprire le spese di cibo, luce, gas, connessione internet e, qualora si avesse una postazione in un coworking, anche parte dell’affitto.
Stando almeno a questo primo progetto iniziale dunque, il bonus verrà ottenuto solo da tutti quei lavoratori che, da remoto, abbiano ottenuto gli stessi risultati richiesti senza avere arretrati; tutti gli altri, rimarranno senza rimborsi.
I nuovi contratti, a questo punto, dovrebbero prevedere due categorie di smart worker a seconda della tipologia: quella dei lavoratori agili a orario fisso (con gli stessi diritti dei lavoratori in presenza) e quella degli statali che lavoreranno invece su fascia oraria.
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Entrambi avranno dei determinati obiettivi da raggiungere, ma se per i primi, economicamente parlando, non cambierà assolutamente nulla per i rimborsi, gli altri rischieranno di perderli se si dimostreranno poco produttivi.
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La cifra di questi incentivi non è fissa e dovrebbe variare da amministrazione a amministrazione, definita in sede di contrattazione; l’importo sarà comunque contenuto, anche al fronte del risparmio ottenuto dall’evitare lo spostamento e dunque le spese per il trasporto.
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