Ennio, il proprietario 86enne di una casa a Don Bosco, è finalmente tornato nella sua abitazione, che è stata però distrutta da chi l’ha occupata.
Ennio Di Lalla, 86enne abitante di Don Bosco, è potuto finalmente tornare a casa, dopo che questa era stata occupata, in data 13 ottobre, da una donna, che aveva approfittato delle visite mediche dell’anziano signore. Dopo essere rientrato nella sua abitazione, Ennio ha dichiarato ai giornalisti che erano presenti il fatto che la sua casa era stata distrutta dall’interno.
Nonostante ciò, Ennio ha finalmente potuto nuovamente prendere possesso dei suoi beni personali e della sua abitazione. È stato inizialmente accompagnato dai carabinieri, che hanno suonato alla porta della casa occupata dalla donna senza però ottenere alcuna risposta. Successivamente, è arrivato il fabbro, con l’intenzione di aprire la serratura. Ciò non è però stato necessario in quanto la donna ha aperto il portone di sua spontanea volontà. La gioia di poter finalmente ritrovare i ricordi di una vita ha portato Ennio ad accusare un malore. L’avvocato di Ennio, Alessandro Olivieri, ha dichiarato che darà una mano ad Ennio per verificare qualora manchi qualcosa all’interno della casa.
Il terribile momento della vita di Ennio ha avuto inizio il 13 ottobre, nel momento in cui, tornando a casa dopo delle visite mediche per la sua cardiopatia, non è riuscito a rientrare a casa. La serratura della porta, infatti, era stata alterata, e la porta presentava palesi segni di scasso. Era chiaro che qualcuno era entrato in casa nella notte, occupandola. Ennio, dunque, ha chiamato i carabinieri, i quali però non sono intervenuti nell’immediato, a causa delle mancate disposizioni del magistrato. Ennio era dunque andato a stare dal fratello, seppur volesse disperatamente tornare a casa per riprendere possesso dei suoi ricordi di una vita. L’idea che qualcuno potesse rubare, vendere o distruggere tali ricordi lo faceva stare molto male.
Ennio ha dichiarato che coloro che sono entrati nel suo appartamento sono “dei mascalzoni, dei farabutti”, non capacitandosi di come possa essere possibile compiere un atto di tale portata. L’anziano ha inoltre aggiunto che la mancanza di umanità degli occupanti si è mostrata quando gli hanno impedito di entrare in casa per fargli prendere le sue medicine salvavita e le ricette per poterle acquistare. Precedentemente all’intervento dei carabinieri che ha permesso ad Ennio di tornare a casa, i militari avevano suonato al campanello di casa di Ennio ed una signora gli aveva aperto. Dopo aver ottenuto i documenti, hanno detto all’anziano che erano molto costernati ma che doveva allontanarsi, tornare con una denuncia e con un avvocato, al fine di poter riprendere possesso di ciò che gli spettava.