Il leader del Movimento Cinque Stelle , l’ex Premier Giuseppe Conte, torna sulla questione del Reddito di Cittadinanza e lo difende ora più che mai.
Le Fiamme Gialle scovano ogni giorno nuovi furbetti del Reddito: persone che, senza averne diritto, percepiscono il sussidio fortemente voluto dal Movimento Cinque Stelle e approvato durante il Governo di Giuseppe Conte. Ed è proprio Conte – nuovo leader pentastellato – che difende a spada tratta il Reddito di Cittadinanza. Qualche temo fa, l’ex premier aveva dichiarato che, tornasse indietro, lo rifarebbe altre mille volte nonostante le truffe abbiano dissanguato le casse statali con una perdita di oltre 15 miliardi di euro solo nel periodo intercorso tra gennaio 2020 e settembre 2021. Inoltre la misura grillina non ha, di fatto, prodotto alcun miglioramento nel mercato del lavoro. Ora Conte ritorna sulla questione e rincara la dose: “Le Destre si sbracciano per colpire uno strumento di sostegno a lavoratori sottopagati, persone in povertà, minori, fragili, disabili. Ma strizzano l’occhio all’evasione fiscale da oltre 100 miliardi l’anno che noi abbiamo combattuto con programmi come il Cashback. Non esibiranno mai questo scalpo, si mettano l’anima in pace”.
Il Cashback, tuttavia, non verrà rilanciato dal Governo guidato da Mario Draghi e, in termini di lavoro, lo stesso Beppe Grillo ha ammesso che, grazie al Reddito di Cittadinanza, molte persone possono anche scegliere di non accettare un lavoro. Insomma la misura a firma pentastellata che Conte si ostina a difendere non pare esattamente quel che si può definire un gran successo. Ma l’ex primo ministro, a chi fa notare le lacune di questo tipo di sussidio, ribadisce: “Abbiamo migliorato noi stessi il Reddito di cittadinanza: più controlli, più incentivi per accettare le offerte di lavoro, sgravi alle imprese per favorire le assunzioni”.
Il Movimento Cinque Stelle – almeno nelle intenzioni del suo leader – non deve essere identificato solo con il Reddito di Cittadinanza. I Cinque Stelle sono molto altro e s’impegnano a lavorare su molti altri fronti. A partire dal divario tra Nord e Sud del Paese: “Il Movimento si doterà di una struttura di monitoraggio sul Pnrr. Non ci basta aver conquistato quei 209 miliardi, ora vogliamo controllare che quei finanziamenti migliorino in tempi certi la vita delle persone.Usciamo da questa triste sfida fratricida Nord-Sud: è miope. Lo scenario attuale ci dice che ci sono tanti Sud anche al Nord. Se si vuole dare un senso alla missione Pnrr e crescita, dobbiamo stare tutti dalla stessa parte della barricata. I sindaci, specie nelle aree da rilanciare, non vanno lasciati soli”.
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