Il ministro della Salute Speranza, visti i numeri settimanali legati al Covid, pensa di prorogare lo stato di emergenza attualmente in vigore.
I numeri settimanali del Covid-19 indicano un’impennata di casi, cresciuti di 32 punti percentuali da lunedì a domenica. Da ciò, il ministro Speranza accende la luce verde per quanto concerne la possibilità di emanare un altro stato di emergenza, attualmente in vigore fino a fine anno. Inoltre, la risalita della curva epidemiologica spinge il ministro a definire il Green Pass “fondamentale”.
L’Istituto superiore di sanità, che monitora settimanalmente la situazione Covid in tutta Italia, certifica la crescita dell’incidenza dei casi di Covid. Alcune regioni sono state più colpite di altre in questa settimana, come nel caso del Friuli-Venezia Giulia. Infatti, all’interno della regione, i casi sono raddoppiati durante questa settimana. Oltre alla regione friulana, però, nell’ultima settimana l’incidenza è aumentata in tutta Italia ed in tutte le fasce di età, specialmente per quanto concerne la fascia inferiore a 12 anni, ovvero la popolazione che non può ancora essere sottoposta al vaccino.
Per contrastare la risalita dei dati – seppur minima rispetto a quanto accadeva un anno fa, a causa dell’effetto della massiva campagna vaccinale italiana – il ministro Speranza apre ad una proroga dello Stato di Emergenza, come avvenuto in precedenza, e ad una proroga del Green Pass. Rispetto alla certificazione verde, inoltre, il ministro ha aggiunto che questa è fondamentale per poter tenere in vita “tutti i luoghi della socialità” nonché attività come ristoranti e centri culturali come scuole e università.
La proroga dell’attuale Stato di Emergenza può essere attuata in modo limitato, fino al 31 gennaio 2022. Tuttavia, se il Governo riterrà questa misura fondamentale, si potrà procedere a livello parlamentare tramite l’emanazione di un provvedimento che comporti un rinnovo. Per quanto riguarda la questione Green Pass, la sua validità scadrà il 31 dicembre, ma il governo potrebbe prorogarne la durata fino alla prossima estate. Un altro nodo fondamentale per contrastare l’impennata di casi sta nella terza dose di vaccino, riguardo la quale Speranza dice che si valuterà la scelta migliore insieme alla comunità scientifica. Al momento, la dose è raccomandata agli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 6 mesi. E’ scontato, in questo contesto, che il Governo spinga per la terza dose di vaccino “Per il terzo richiamo abbiamo tutte le dosi necessarie – ha precisato Speranza – Non abbiamo alcun problema di dosi. Dobbiamo insistere e accelerare su questo e lo stiamo facendo, in alcuni giorni abbiamo superato le 100mila dosi giornaliere. Le mascherine al chiuso sono ancora necessarie. E in caso di situazioni di rischio, anche all’aperto”.
Per il prossimo 2 novembre è già stata fissata una riunione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, la quale dovrà decidere il destino dei vaccinati con il monodose Johnson&Johnson nonché per quanto riguarda la terza dose per i vaccinati under 60. Dopo la riunione, si aspetta la decisione del Comitato tecnico scientifico nonché la successiva ordinanza ministeriale per quanto concerne la terza dose. L’obiettivo di Speranza rimane quello di arrivare a vaccinare il 90% della popolazione. Obiettivo definito “ambizioso” dal ministro stesso, seppur “a portata di mano”.