Il professor Andrea Crisanti interviene sulla questione dei vaccini anti Covid e spiega che la protezione data da Johnson&Johnson è decisamente inferiore a quanto si pensasse.
Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid sono saliti di 5335 unità. Da ieri 33 morti e 3433 guariti. I casi attualmente positivi salgono a 78.644, +1866 rispetto a ieri. Salgono anche i ricoverati: 2658, +49 mentre in terapia intensiva 349 assistiti, +2 da ieri.
Crisanti: Johnson&Johnson ha breve scadenza
Ad oggi, in Italia, le persone che hanno ricevuto il vaccino Johnson&Johnson, sono almeno un milione e mezzo. Si tratta di un vaccino a vettore virale come AstraZeneca ma, a differenza di quest’ultimo, è un farmaco monodose: è sufficiente una sola inoculazione. Il vaccino era stato oggetto di discussione qualche settimana fa in quanto, dopo migliaia di somministrazioni, gli esperti avevano reso noto che Johnson&Johnson può causare una rara forma di trombosi. Ma le sorprese non finiscono qui. Ora, dopo un milione e mezzo di persone vaccinate con il siero americano si scopre che la sua protezione dal Covid – i meglio: dallo sviluppo in forma grave del virus che, comunque, si può contrarre anche dopo il vaccino – dura molto meno di quanto detto inizialmente.
A dare la notizia è stato il microbiologo dell’Università di Padova, il professor Andrea Crisanti. Ospite della trasmissione Piazza Pulita, Crisanti ha spiegato: “Il vaccino Johnson & Johnson contro il Covid dopo 2 mesi di fatto non protegge quasi più niente”. Eppure la vaccinazione con Johnson&Johnson – come ammesso dall’esperto – è stata iniziata quando l’azienda farmaceutica era già a conoscenza dei limiti del vaccino. Ma, fino ad oggi, nessuno ha informato le persone a cui è stato somministrato il farmaco.
Il 20 ottobre la Food and Drugs Administration statunitense -Fda – aveva dato il via libera al booster per il vaccino J&J, autorizzando contestualmente l’uso per il richiamo di un vaccino diverso da quello ricevuto inizialmente, strategia denominata “mix and match“. Anche in Italia per coloro che hanno ricevuto il monodose Johnson & Johnson si è parlato di un richiamo al più presto ma con un altro vaccino: presumibilmente con un immunizzante a mRna, cioè al momento Pfizer. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha anticipato che la priorità, sarà data proprio a coloro che sono stati vaccinati con Johnson&Johnson in quanto, non sapendolo, ma potrebbero già non essere più protetti da un pezzo. Alcuni, addirittura, potrebbero anche aver contratto il Covid in forma grave ignari che la loro protezione era “scaduta”