E’ venuto alla luce il primo libro del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Scorrendo le pagine saltano all’occhio alcune contraddizioni.
Ha visto finalmente la luce la biografia del Ministro degli Esteri, il 35enne Luigi Di Maio che, nonostante la giovane età, può già vantare una carriera politica non di poco conto. Nel suo libro – “Un amore chiamato Politica” – il capo della Farnesina ripercorre la sua carriera e racconta aneddoti e dettagli sui protagonisti di questi ultimi anni. Un racconto che spesso rasenta l’agiografia: “Non ci sono i taxi del mare, le posizioni dure contro gli immigrati e le Ong, il viaggio a Parigi con Alessandro Di Battista per stringere le mani dei gilet gialli francesi e provare a correre con loro alle europee” sottolinea Repubblica sebbene non manchi l’autocritica come per la richiesta d’impeachment per il Presidente della Repubblica o i festeggiamenti sul balcone per aver “abolito la povertà”.
E, come in ogni percorso di vita e di carriera, le contraddizioni di certo non mancano. In particolare per quanto riguarda il suo intricato rapporto con il leader della Lega, Matteo Salvini: rapporto conclusosi con una lunga telefonata nell’agosto del 2019, ai tempi del Papeete. Di Maio descrive Salvini come “una delle persone più false che io abbia mai conosciuto”. Tuttavia nel 2018 formò una squadra di Governo con il Carroccio durante il quale approvarono insieme Quota 100 e i due Decreti sicurezza salvo attaccarli duramente e definirli deludenti nell’Esecutivo successivo dove gli alleati erano i Dem. Nel 2018 lo stesso Di Maio sosteneva: “Io credo fortemente che con la Lega di Matteo Salvini si possa fare un buon lavoro per questo Paese” e ancora: “Io e Salvini ci capiamo”. Erano, del resto, proprio quelli gli anni di “mai con il partito di Bibbiano”, salvo poi formare il Conte Bis proprio insieme al Partito Democratico, allora condotto da Nicola Zingaretti.
E sempre insieme a Matteo Salvini, Di Maio trattò i nomi per il Conte I. Ma arrivò l’estate del 2019, l’estate della rottura. Seduti uno vicino all’altro, divisi solo dal dimissionario Giuseppe Conte: Salvini scuro in volto. Di Maio, invece, apparentemente contento e sollevato dall’idea di liberarsi di un alleato ritenuto, forse, troppo ingombrante. Poi arrivò il cambio di rotta improvviso dal sostegno al Conte Ter fino all’appoggio, a Mario Draghi. Resta da capire chi sarà il prossimo su cui il Ministro di Maio potrebbe cambiare radicalmente idea. Vista la direzione che il Governo sta prendendo sul Reddito di Cittadinanza, non è da escludere che il prossimo libro potrebbe essere incentrato su Beppe Grillo.
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