Un campo di calcio in disuso ma ancora accessibile a tutti. E nessuno è riuscito ad evitare la tragedia. A rimetterci una bimba di cinque anni.
Sofia Piccioli aveva solo 5 anni. Nessuno poteva prevedere cosa sarebbe accaduto alla piccola. Un campo da calcio in disuso ma ancora accessibile, una porta male ancorata e tanto è bastato a fare accadere una tragedia: non prevedibile, certo, ma forse evitabile con un’adeguata manutenzione. La tragedia si è consumata a Rocca di Botte, in provincia dell’Aquila.
Sofia stava giocando con il suo cane quando la porta da calcio del campetto sportivo comunale in disuso le è caduta addosso. L’episodio è avvenuto nella Piana del Cavaliere. La piccola era figlia unica di una coppia 27enne. La famiglia era arrivata nel piccolo centro abruzzese da Acilia, vicino Roma, per andare a trovare i nonni materni. Intorno alle 16:00 erano usciti tutti a fare una passeggiata. Il cancello del campo sportivo sarebbe stato trovato aperto e non sarebbe stata posta segnaletica di pericolo. Nonostante fosse in disuso era accessibile a chiunque. La porta che ha travolto la bimba era mal fissata al terreno. La piccola e il cane stavano giocando nei pressi della porta da calcio quanto la struttura in ferro ha ceduto colpendo gravemente la piccola alla testa.
I genitori hanno dato l’allarme e sul posto è intervenuto il 118 di Carsoli, l’eliambulanza dall’Aquila, i volontari di Protezione Civile e Croce Rossa. La situazione è apparsa da subito disperata: i soccorritori hanno provato a lungo a rianimare la piccola ma la ferita alla testa era troppo grande.
I funerali sono stati celebrati nella mattinata di sabato 23 ottobre chiesa di San Giuseppe al Ponte ad Acilia. Una folla di persone si è riunita per stringersi attorno ai suoi genitori, mamma Giorgia e papà Federico. I partecipanti alle esequie hanno lasciato volare in aria tanti palloncini bianchi, che si sono alzati in cielo. La piccola, originaria di Roma, è tornata nella città in cui viveva insieme alla sua famiglia. La mamma di Sofia ha scritto un messaggio su Facebook rivolto al sindaco Fernando Antonio Marzolini: “La stiamo ancora aspettando“.
Quel campo di calcio, infatti, è di proprietà del Comune della Marsica. A seguito dei drammatici fatti il campo è stato posto sotto sequestro. Gli investigatori stanno cercando di far luce sulla posizione del sindaco e degli altri componenti dell’amministrazione comunale. Era loro compito assicurarsi che nessuno entrasse in quel campo abbandonato. Compito che non hanno assolto, non quel tremendo giorno almeno. Ora sindaco e amministratori comunali rischiano di finire indagati. Tuttavia, al momento, la Procura della Repubblica di Avezzano ha aperto un fascicolo contro ignoti: il reato è di omicidio colposo.