La ripresa economica del Paese è messa fortemente a rischio dalla mancanza di manodopera. Ci troviamo nella situazione paradossale in cui i fondi ci sono ma mancano i lavoratori.
Dopo mesi di lockdown e chiusure l’economica italiana è stata messa in ginocchio. Tuttavia ora che stiamo lentamente uscendo dall’impasse creata dalla pandemia del Covid, gli elementi per rimetterci in piedi ci sarebbero tutti. Tutti tranne uno: i lavoratori. Ci troviamo nella situazione paradossale in cui in Italia ci sono circa 3 milioni di persone disoccupate o inoccupate ma in alcuni settori manca la manodopera e, per questo, la ripresa economica stenta a decollare. A lanciare l’allarme è il gruppo Webuild colosso del comparto edile. Secondo un’indagine della multinazionale risultano scoperti oltre 100mila posti nel settore delle grandi infrastrutture. Non ci sono le figure necessari per accelerare le costruzioni e permettere la realizzazione delle opere previste dal Pnrr.
Nel settore dell’edilizia, nello specifico, mancano ingegneri, project manager, contabili, esperti in gestione delle risorse umane, responsabili della gestione di cantieri, autotrasportatori, minatori, carpentieri, saldatori, addetti agli impianti elettrici e meccanici. Le aziende edili, per sopperire alla grave carenza di figure qualificate, chiedono di mettere a punto appositi percorsi di formazione. Il gruppo Webuild propone per esempio di puntare su formazione, reskilling e upskilling di giovani disoccupati e inoccupati. Ma sarà necessario mettere in pista anche percorsi di formazione dedicati al settore delle costruzioni negli istituti professionali e nelle università, anche attraverso specifiche partnership con le imprese. Poi andranno utilizzate nuove leve per attrarre la manodopera specializzata dall’estero o quella presente sul territorio nazionale ma che attualmente è impiegata in altri settori. Gabriele Buia, presidente dell’Ance – l’associazione nazionale dei costruttori edili – ha spiegato: “Grazie alle opportunità offerte dal Pnrr, dal Superbonus e da una ripresa del mercato immobiliare si potrebbe tornare ai livelli occupazionali registrati prima della crisi. Ma mancano nel complesso, secondo i nostri calcoli, circa 265mila lavoratori. Per gli operai specializzati nelle costruzioni la difficoltà di reperimento raggiunge quasi il 60 per cento”.