Imporre il vaccino è legittimo, lo abbiamo già fatto e possiamo rifarlo, dice il giudice

Alla luce della grande manifestazione dei “No green pass” tenutasi a Roma e sfociata in atti di violenza alla sede della Cgil da parte di alcuni facinorosi, il Governo è tornato a valutare l’ ipotesi di introdurre l’ obbligo vaccinale.

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Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid sono saliti di 2732 unità. Da ieri 42 morti e 3533 guariti. I casi attualmente positivi continuano a scendere: 78.522, -846 rispetto a ieri. I ricoveri calano di 34 unità mentre in terapia intensiva -2 assistiti da ieri.

Vaccino obbligatorio? E’ legittimo

La proposta di introdurre l’ obbligo di vaccinazione per tutti è tornato sul tavolo del Governo. Il ministro della Salute Speranza ha fatto sapere che il Governo la valuterà nelle prossime settimane, spinto anche dai fatti verificatesi sabato nella capitale durante la manifestazione di chi, per convinzione personale è contrario al vaccino. Tale corteo è sfociato, infatti, in attacchi violenti alla sede sindacale della Cgil e alle forze dell’ ordine da parte di alcuni esponenti di Forza Nuova i cui leader Roberto Fiore e Giuliano Castellino sono stati arrestati.

Nel frattempo, a partire da Venerdì 15 Ottobre, il Green Pass diventerà obbligatorio nei luoghi di lavoro e ciò crea non poca preoccupazione considerando che si stima ci siano ancora circa 3 milioni di cittadini lavoratori non immunizzati. Questo potrebbe causare disordini e disservizi nelle aziende, nelle fabbriche e persino negli uffici, pubblici e privati. La protesta contro il Green pass ha portato a due prime conseguenze immediate: primo, come si diceva, valutare di introdurre l’ obbligo vaccinale da parte del Governo per quella percentuale, seppur minoritaria, di persone ancora non immunizzate; secondo, quella di portare al senato una mozione targata PD per sciogliere i partiti neofascisti a partire da Forza Nuova, considerata pericolosa e sovversiva.

Proprio su queste due conseguenze si è espresso il costituzionalista Salvatore Curreri, professore di Diritto costituzionale pubblico e comparato dell’ Università di Enna “Kore”, durante una lunga intervista rilasciata a Fanpage.it. Secondo l’ esperto, l’ obbligo vaccinale non è solo tollerato dalla Costituzione, ma pure letteralmente previsto: l’ articolo 32 dice che trattamenti sanitari obbligatori possono essere imposti per legge con l’ unico limite del rispetto della dignità e persona umana. Ciò che si può desumere a contrario dalla norma è che invece non potrebbe essere legittimo un obbligo vaccinale imposto per DPCM. Il costituzionalista ha poi aggiunto che il primo requisito da rispettare per procedere a questa imposizione sanitaria è che la decisione poggi su basi scientifiche.

In merito a questo precisa che è ormai dimostrato dalle principali agenzie nazionali e non che i vaccini sono efficaci: sono calati i numeri delle terapie intensive e quelli dei decessi, anche se bisogna ammettere che ciò non significa che il cittadino vaccinato non possa contagiare o essere contagiato a sua volta. Altro requisito da rispettare, sempre a detta del prof, è che se la vaccinazione viene imposta per legge, il Governo deve riconoscere un risarcimento nei casi di gravi e certificate reazioni avverse, cosa che oggi non accade dato che i cittadini sono obbligati a firmare il fastidioso “scarico di responsabilità” per poter essere sottoposti al vaccino.

Secondo il prof. Curreri in realtà abbiamo già assistito ad una sorta di imposizione graduale per categorie: prima il personale sanitario, poi quello scolastico, poi per accedere ai luoghi pubblici e ora ai luoghi di lavoro. Ma la via della “raccomandazione sempre più stringente” non basta più: vi è ancora un buon 20% di cittadini da immunizzare e che potrebbe portare confusione e disservizi nel mondo produttivo. D’ altronde l’ obbligo vaccinale è già stato utilizzato nel recente passato: si ricordi quello introdotto dall’ allora Ministro della salute Beatrice Lorenzin per i bambini della scuola materna e del nido contro il quale la Regione Veneto aveva fatto ricorso nel 2018, perdendolo. A detta della Corte Costituzionale, infatti, l’ obbligo era legittimo perché era posto a presidio della salute pubblica e la vaccinazione – aggiunge il costituzionalista – va a beneficio della collettività che prevale sulla libertà individuale tanto acclamata durante i cortei di sabato.

 

 

 

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