Il banchiere Bazoli e l’ex consigliere delegato Massiah assolti dal Tribunale di Bergamo al processo del caso Ubi, assoluzione anche ad altri 27, tra cui la banca. Un solo condannato.
Al termine del processo del caso Ubi, 29 sono gli assolti, tra cui la banca stessa. Tre anni di udienze, che hanno visto le assoluzioni degli indagati per presunte irregolarità nella gestione di Banca Ubi – incorporata in Intesa Sanpaolo. Tra i scagionati, Giovanni Bazoli, 81 anni, uno dei banchieri più influenti della storia italiana. Due erano i reati di cui era accusato, tra cui il traffico di influenze illecite, prescritto già a giugno, la pena prevista per lui era di 6 anni e 2 mesi. La difesa però, ha convinto i giudici ad una piena assoluzione.
“Sfido chiunque a dimostrare che quanto ho fatto non fosse nell’interesse esclusivo della banca” aveva dichiarato in udienza preliminare, “nessuno potrà mai sostenere che io abbia agito per finalità personali”. Nonostante l’assoluzione Bazoli ha commentato: “apprezzo grandemente la professionalità e l’indipendenza dimostrata dal Tribunale di Bergamo che ha emesso questa sentenza, che fa onore alla Magistratura. Resta però inaccettabile che la vita di incensurati cittadini e stimati professionisti e imprenditori sia stata sconvolta per sette anni da una vicenda giudiziaria basata su un’accusa totalmente infondata.”
Altra assoluzione per l’ex consigliere delegato di Ubi, Victor Massiah: il fatto non sussiste per tre capi d’imputazione attinenti all’esercizio di vigilanza e per un altro capo per prescrizione. Come detto in precedenza, anche la banca Intesa Sanpaolo è assolta dall’accusa di violazione della legge 231/01. Al termine del processo Ubi, una sola condanna, di un anno e sei mesi – pena sospesa- per Franco Polotti, l’allora presidente del consiglio di gestione di Ubi Banca.
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