Cartellino rosso per il dottor Alessandro Meluzzi colpevole di non volersi vaccinare. Intanto il microbiologo Andrea Crisanti rilancia: terza dose per tutti.
Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid sono saliti di 3023 unità. Da ieri 30 morti e 4234 guariti. I casi attualmente positivi scendono a 85.926, -1247 rispetto a ieri. I ricoverati sono 2742, -82 mentre in terapia intensiva 383 assistiti, -20 da ieri.
Covid: sospeso il no vax Meluzzi
Dopo la dottoressa Silvana De Mari è ora la volta dello psichiatra Alessandro Meluzzi anche per lui è arrivato il “cartellino rosso”. Il professionista, infatti, è stato sospeso dall’Ordine dei medici di Torino perché non si è vaccinato contro il Covid. Meluzzi, preso atto della decisione dell’Ordine, si è limitato a commentare: “Ho fatto una scelta consapevole quella di non vaccinarmi. Credo che l’Ordine, a cui sono iscritto da 41anni, abbia fatto quello che doveva fare sulla base delle normative vigenti. Sono cresciuto nella cultura di Socrate, le leggi della polis si rispettano qualsiasi cosa se ne pensi, quindi va bene così”. Il medico ha anche ribadito la sua ferma convinzione nel non farsi inoculare il vaccino anti Covid. Pieno rispetto delle leggi ma nessun ripensamento da parte del noto psichiatra.
Dall’altro lato della barricata il microbiologo dell’Università di Padova, il professor Andrea Crisanti, preme l’acceleratore sulla somministrazione delle terze dosi. E se c’è chi – come il professor Giorlandino – mette in dubbio l’utilità di continuare a somministrare vaccini tarati su una sola variante virale, Crisanti non ha dubbi: terza dose per tutti e non solo per soggetti fragili e anziani over 80. “La terza dose deve coinvolgere tutti, altrimenti non avremo la copertura necessaria altrimenti arriveremo ad una situazione peggiore di quella dell’Inghilterra nel giro di 4 mesi“- le parole dell’esperto patavino. Ma il microbiologo non si ferma qui e propone una modifica anche al Green Pass che – a suo dire – è troppo permissivo in termini di durata. Secondo il medico, infatti, il patentino non può durare un anno, così non funziona. Il lasciapassare – obbligatorio per tutti i lavoratori del settore pubblico e privato a partire dal 15 ottobre – non dovrebbe durare più di sei mesi nelle idee di Crisanti: “Il Green Pass così non ha senso. Se vogliamo renderlo uno strumento di sanità pubblica deve durare sei mesi“.