Secondo alcuni esperti di politica, la numero uno di Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni – dietro un’apparenza graziosa nasconderebbe un’essenza da vera fascista.
Giorgia Meloni cresce nei consensi: essere rimasta all’Opposizione, ferma sulle sue posizioni, la sta premiando in termini di fiducia e stima da parte di gran parte degli italiani. Eppure, secondo alcuni esperti, dietro l’appeal benevolo, carismatico e grazioso della leader di Fratelli d’Italia, si nasconderebbe un’anima “nera”. A spiegarlo è stata la politologa Sofia Ventura che – dalle pagine di Repubblica – ha sostenuto: “Giorgia Meloni fatica a dirsi antifascista, “perché quella è la sua dimensione esistenziale, fondamentalmente. Lei viene da una scuola da sezione di Colle Oppio e l’intelaiatura del suo partito è ancora quella da ex Msi. Quindi da un lato avverte l’esigenza di dichiararsi presentabile, dall’altro vuole preservare la propria identità, strizzando l’occhio a un elettorato identitario. Si presenta come una donna graziosa, che buca lo schermo. Una leader che si tiene in forma, come rivelano le sue foto dalla palestra su Instagram. E poi al momento opportuno usa il pugno duro”.
Ventura, nello specifico, si riferisce al caso dell’europarlamentare Fidanza, attualmente al centro di un’inchiesta. Nella sua biografia – specifica la politologa – Meloni ha elogiato il dirigente Fidanza. E, tanto basta, affinché Ventura ritenga che Meloni sia un pericolo. Addirittura più pericolosa del leader della Lega Matteo Salvini. Senza, tuttavia, spiegare perché Salvini sia pericoloso. Pericoloso per chi? Per cosa? In un’analisi non di parte e puramente oggettiva, questo è un elemento che non si può certo tralasciare. Mentre Ventura si limita a commentare: “Meloni è più brava. Salvini alla fine è un bamboccione anche se è senza scrupoli“. La studiosa non si ferma qua e analizza minuziosamente la leader di Fratelli d’Italia nella sua dimensione comunicativa sui social: “Con le parole fascismo e nazismo ha un rapporto “molto ambiguo. Cerca di non menzionarle mai. L’altro giorno ha fatto un tweet per definire Salvo D’Acquisto “un eroe italiano”. Ma D’Acquisto venne assassinato dai nazisti, e lei non lo dice. In altre occasioni ha equiparato la prima e la seconda guerra mondiale, come se fossero uguali, come se nella seconda non ci fosse stata la Shoah”. Del resto Meloni è avvezza ad attacchi anche da parte di altre donne. La giornalista e opinionista Selvaggia Lucarelli, che solitamente si spende molto nelle cause femministe e nella difesa delle altre donne, sostenne pubblicamente che Meloni non poteva essere difesa contro chi – dall’alto di una cattedra universitaria – la definì “scrofa”