Padre Alex Zanotelli preannuncia il suo prossimo sciopero della fame. La protesta, questa volta, è contro i giudici che hanno condannato l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano.
Sciopero della fame per padre Alex Zanotelli, lo stesso secondo cui un vero cristiano non può sostenere la Lega di Matteo Salvini e per il quale il capitano Carola Rackete meriterebbe il premio Nobel. Il religioso, questa volta, ha preannunciato la sua astinenza dal cibo come segno di protesta contro i giudici che hanno condannato a 13 anni e 2 mesi Mimmo Lucano – ex primo cittadino di Riace – per favoreggiamento di immigrazione clandestina, truffa e abuso di ufficio. Ma per padre Zanotelli, questa volta, la giustizia ha sbagliato perché – a suo dire – non ci sono dubbi Lucano è un uomo onesto che ha fatto rinascere Riace proprio accogliendo i profughi. Il giorno della sentenza, vale a dire lo scorso 28 settembre, Zanotelli si trovava nell’aula del tribunale di Locri: “Ho pianto ascoltando l’oscena sentenza che di solito è riservata ad assassini, mafiosi e trafficanti di droga. Questo è un processo politico. Lucano è colpevole solo del reato di umanità” – le parole del missionario.
Per protestare contro quella che ritiene essere un’iniqua sentenza, quindi, il religioso ha annunciato il ‘Digiuno di Giustizia in solidarietà con i migranti’, con un sit-in a Montecitorio, davanti al Parlamento italiano. “Il nostro digiuno è una protesta contro le politiche razziste dalla Ue e dell’Italia che non vogliono accogliere i profughi che bussano alle nostre porte“. Secondo Zanotelli le prossime vittime di questo razzismo saranno i profughi afghani. Infatti – ha spiegato il religioso – anche l’Unione Europea si sta allineando alle politiche razziste del leader della Lega Matteo Salvini, della numero uno di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e del premier ungherese Orban. Tutti suoi nemici storici. Ma nel calderone dei “razzisti” finiscono anche coloro che osano rallentare l’operato delle navi delle Ong: “Assurdo che le navi delle Ong debbano fare quarantene sempre più lunghe per il Covid e sono costrette ad aspettare addirittura una settimana prima di far sbarcare i migranti”. Decisioni queste che gestisce il Viminale a cui siede il Ministro Luciana Lamorgese, che non appartiene né alla Lega né a Fratelli d’Italia.