Nunzia Schilirò, la poliziotta che combatte pedofilia e violenza sulle donne, è a un passo dal licenziamento

Rischia di mettersi molto male per Nunzia Alessandra Schilirò, il vicequestore che sabato scorso si è espressa contro l’obbligo del Green Pass. I numerosi premi professionali potrebbero non salvarla dal licenziamento.

Il vicequestore Nunzia Alessandrà Schilirò – nonostante la bellezza di non uno ma quattro premi per la sua attività professionale – rischia il licenziamento dopo l’apertura di un procedimento disciplinare nei suoi confronti. La poliziotta, sabato scorso, durante la manifestazione contro l’obbligo del Green Pass tenutasi a Roma, ha preso la parola sostenendo che imporre il “patentino verde” è incostituzionale. Ma, a quanto pare, si potrebbe contestare in primo luogo la “deplorazione”, ovvero la violazione dell’articolo 5 del Dpr 25 ottobre 1981, che regola le sanzioni disciplinari per il personale della Pubblica Sicurezza. La deplorazione comporta il ritardo di un anno nell’aumento periodico dello stipendio o nell’attribuzione della classe di stipendio superiore. Ma non è tutto: Schilirò rischia la destituzione, tenuto conto del danno d’immagine arrecato alla Polizia. Di certo la sua carriera è incrinata.

Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha dichiarato che si sta già occupando in prima persona della vicenda e che le dichiarazioni del vicequestore dal palco di Piazza San Giovanni sono state gravissime. Schilirò ha menzionato anche il il Mahatma Gandhi, ha parlato di «regimi dittatoriali» e di «Stato dispotico e corrotto». Dal palco ha citato Falcone e Borsellino, due simboli della lotta contro il male. Eppure, quelli che oggi la combattono e minacciano di farle dire addio alla divisa, solo poco tempo fa la elogiavano. Infatti Nunzia Alessandra Schilirò ha diretto, con indubbio successo, la quarta sezione della Squadra Mobile di Roma occupandosi di reati come la pedofilia e i reati sessuali contro le donne. Solo nel 2016 dialogava con esponenti del Partito Democratico come l’allora Presidente della Camera Laura Boldrini, o con l’ex ministro dell’Interno Angelino Alfano – NCD – con l’ex ministro renziano Maria Elena Boschi e con il sindaco capitolino Virginia Raggi. Purtroppo i quattro premi, i riconoscimenti, la lotta contro la violenza su donne e bambini potrebbero non salvarla dal licenziamento. Essere contraria all’obbligo del Green Pass – e averlo affermato pubblicamente – potrebbe ora oscurare tutto il glorioso passato di un Poliziotto al servizio dello Stato.

 

 

 

 

 

 

 

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