E’ giunto il momento atteso da milioni di italiani: la Consulta si è finalmente espressa circa la legittimità dei Dpcm emessi dall’ex Premier Giuseppe Conte.
Da oltre un anno e mezzo il Governo – Conte bis prima e Draghi poi – ha legiferato attraverso Dpcm, ovvero Decreti emanati direttamente da Palazzo Chigi senza autorizzazione da parte delle due Camere. L’ex premier Giuseppe Conte – firmatario della maggior parte dei Dpcm – è stato accusato più e più volte di agire in modo illegittimo non tenendo conto della Costituzione. E in molti non hanno rispettato le misure da lui imposte durante i lockdown giudicando i Dpcm “illegittimi”. Alcuni si sono addirittura rivolti alle istituzioni per chiedere conferme. Tuttavia, dopo mesi e mesi di controversie e dubbi, la Consulta si è finalmente espressa valutando come legittimi i Dpcm firmati durante il lockdown del 2020 in quanto – hanno stabilito i giudici – non rappresentavano alcuna delega di funzione legislativa al presidente del Consiglio. A differenza di quanto sentenziato dal Tribunale di Roma che aveva ritenuto illegittimi i Dpcm di Conte, la Consulta ne ha riconosciuto la piena legittimità.
Nello specifico è stato esaminato il caso di un cittadino che si opponeva ad una sanzione amministrativa di 400 euro che gli era stata inflitta per essere uscito dalla sua abitazione durante il lockdown dell’aprile 2020. Secondo il Giudice di pace i due decreti legge avrebbero delegato al presidente del Consiglio una funzione legislativa e perciò sarebbero in contrasto con gli articoli 76, 77 e 78 della Costituzione. Ma la Corte Costituzionale ha ritenuto inammissibili le censure al Decreto Legge n. 6 e non fondate le questioni relative al Decreto Legge n. 19, poiché al Presidente del Consiglio non è stata attribuita altro che la funzione attuativa del decreto legge, da esercitare mediante atti di natura amministrativa.
Alla notizia della decisione definitiva della Consulta, ovviamente l’ex Presidente del Consiglio ha esultato. Il primo commento di Giuseppe Conte è stato che un Premier non deve fermarsi davanti a nulla quando si tratta del bene del proprio Paese. Queste le sue parole: “Le notizie che arrivano dalla Consulta ci confortano, sul fatto che siano state respinte le censure contro il nostro operato e i Dpcm. Ma, lo dico da giurista, quando si tratta di mettere in sicurezza il Paese nulla deve fermare chi ha una responsabilità di governare il Paese”
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