Scovato un giro enorme legato al narcotraffico. Tra questi un cittadino straniero e non residente in Italia, percepiva il Reddito di Cittadinanza.
Il Reddito di Cittadinanza è recentemente tornato a far parlare di sè grazie all’ex Premier – e nuovo leader Cinque Stelle – Giuseppe Conte il quale, senza la minima esitazione ha ribadito che riapproverebbe la misura altre mille volte. E, in vista delle prossime elezioni, probabilmente verrà rilanciato quale cavallo di battaglia del Movimento. Tuttavia non mancano i furbetti, ovvero coloro che percepiscono il sussidio senza averne diritto. L’ultimo “furbetto” addirittura, mentre percepiva il Reddito di Cittadinanza, vendeva cocaina in tutto il mondo. Nell’ambito di un’indagine – avviata dal 2019 – della Guardia di Finanza di Varese sono state arrestate sei persone arrestate – tra corrieri e spacciatori – e sequestrati ben 19 kg di cocaina sequestrati. Il referente italiano dell’organizzazione era tra i percettori del Reddito fortemente voluto dai Cinque Stelle. La droga, che avrebbe fruttato al dettaglio oltre 3 milioni di euro, veniva rivenduta principalmente sulle piazze lombarde ma anche in Toscana.
A dare il via alle indagini è stato l’arresto di un trentacinquenne messicano, sbarcato da Cancun con 9,2 kg di cocaina in valigia e fermato appena sbarcato all’aeroporto di Malpensa, a Varese. A quel punto le Fiamme Gialle hanno ricostruito contatti e relazioni dell’uomo riuscendo ad arrivare a tutto il gruppo criminale dedito allo spaccio di droga in grandi quantità. Successivamente la Guardia di Finanza ha arrestato due corrieri “ovulatori” sequestrando 10 kg di cocaina. A gestire il traffico era un latitante argentino dall’estero che beneficiava del sussidio. Pertanto l’uomo non solo percepiva il Reddito di Cittadinanza mentre smerciava droga ma non risiedeva neppure in Italia. Dalle perquisizioni domiciliari sono venute fuori altre 200 dosi circa di cocaina nascosti tra un libro e uno pneumatico svuotati. Per uno degli arrestati, indicato dagli investigatori quale mittente delle consegne di droga, il gip di Busto Arsizio – Varese – ha disposto anche il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, dei conti correnti