Green Pass obbligatorio per tutti, niente tamponi gratis e multe salatissime: ecco il metodo Draghi

Il Premier Mario Draghi procede spedito per la sua strada incurante delle proteste e dei dissensi: il Green Pass diventerà obbligatorio per tutti i lavoratori.

Getty Immages/Antonio Masiello

Mentre nel Regno Unito il Premier Boris Johnson ha fatto marcia indietro sul Green Pass, tutt’altra musica suona in Italia dove il Presidente del Consiglio Mario Draghi e i capidelegazione delle forze di Maggioranza che il patentino verde dovrà essere reso obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati. Il provvedimento entrerà in vigore a partire dalla metà del mese di ottobre. Per i lavoratori “ribelli” che rifiuteranno di munirsi di Green Pass e si presenteranno a lavoro senza per più giorni consecutivi, il Governo ha previsto sanzioni che andranno dai 400 ai 1000 euro. Niente tamponi gratuiti poiché potrebbero costituire un disincentivo alla vaccinazione: i test molecolari o rapidi saranno a carico del lavoratore ma con prezzo calmierato. Unica nota consolatoria: divieto di licenziare. La soluzione dell’estensione generalizzata dell’obbligo di Green pass è emersa in occasione dell’incontro tra il Presidente del Consiglio e i sindacati, che si è svolto a Palazzo Chigi alla vigilia del via libera del provvedimento.

Sono circa 18 milioni i lavoratori pubblici e privati interessati dalle norme sul green pass: 13,9 milioni già lo hanno, mentre quelli senza sono 4,115 milioni. Sono dati diffusi dal Governo. I lavoratori dipendenti del settore privato con il certificato verde sono 11 milioni (80%), 3,7 milioni quelli senza. Dei dipendenti pubblici che già sarebbero obbligati alla vaccinazione, 2,3 milioni hanno il green pass, 115mila no. Saranno esclusi dall’obbligo, ovviamente, quei lavoratori che, per comprovati motivi di salute, non possono vaccinarsi. Va da sé che il Governo sta anche correndo un rischio non indifferente: se tutti i lavoratori – pubblici e privati – sprovvisti di Green Pass continuassero ad opporre il loro rifiuto e si licenziassero, il Paese potrebbe crollare in fretta.

Per quanto riguarda i controlli, la procedura, dovrebbe essere analoga a quella adottata per il personale scolastico: spetterà ai responsabili dei reparti o degli uffici controllare che i lavoratori siano provvisti di patentino verde. Per quanto riguarda lo strumento per effettuare i controlli, nel caso di dipendenti del settore pubblico si potrebbe ricorrere alla Super App che si utilizza già nelle scuole. Nel caso dei luoghi di lavoro privati, la soluzione potrebbe essere l’app VerificaC19. Chi non avrà il Green pass non potrà entrare e verrà considerato assente ingiustificato. A questo punto sarebbe previsto un duplice scenario: nel caso di dipendenti pubblici, dopo cinque giorni di assenza ingiustificata scatterà la sospensione del rapporto di lavoro, con la conseguente sospensione dello stipendio. Nel caso del privato, invece, sospensione e stop allo stipendio scatterebbero già dal primo giorno in cui il lavoratore si presenterà senza la certificazione verde.

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