Il Ministro della Salute Roberto Speranza torna sul tema del vaccino anti Covid e precisa che non è ancora esclusa la possibilità di renderlo obbligatorio per tutti.
Il Ministro della Salute Roberto Speranza, nonostante il suo ruolo, non fu tra i primi a vaccinarsi. Speranza attese almeno fino a giugno per farsi inoculare il vaccino anti Covid: scelta che gli costò le aspre critiche dell’infettivologo Matteo Bassetti. Ma sembrano ormai tempi lontani quelli in cui si poteva attendere e valutare: per Speranza rendere il vaccino obbligatorio è un’ipotesi sempre più concreta, a prescindere da quel che pensano gli alleati di Governo. “Noi non abbiamo escluso il vaccino obbligatorio, all’inizio non si poteva fare perché non avevamo dosi sufficienti. L’opzione dell’obbligo resta in campo e noi continuiamo a valutarla” – queste le parole del Ministro in quota Leu, intervistato dal direttore de La Stampa Massimo Giannini al Festival ‘Ritorno al futuro’. E, nonostante i casi attualmente positivi da quattro giorni consecutivi abbiano ricominciato a scendere come pure stanno lentamente scendendo anche i ricoveri in terapia intensiva, Speranza ha dichiarato: “Senza il vaccino e con questi stessi casi saremo stati costretti a misure restrittive e molto molto limitative”.
Del resto il Green Pass impone già moltissime limitazioni sia ai privati cittadini che ne sono sprovvisti sia a gestori di palestre, bar, ristoranti che si vedono privati di una fetta di clienti con perdite economiche che non si possono sottovalutare. Tuttavia, il Ministro ha spiegato che il patentino verde verrà ulteriormente esteso nonostante le pressioni della Lega affinché ciò non avvenga: “Stiamo estendendo il Green Pass e lo estenderemo ancora nelle prossime settimane e come ha detto il presidente Draghi l’obbligo è una facoltà che la Costituzione ci offre all’articolo 32. Chi non si vaccina fa un danno e produce un costo“. Ha, tuttavia, specificato che non c’è alcuna ipotesi di far pagare di tasca propria le cure ospedaliere a chi scegli di non vaccinarsi. Almeno per il momento perché se il vaccino anti Covid dovesse diventare obbligatorio allora la questione non sussisterebbe nemmeno più. Infine il capo del dicastero Salute si è pronunciato sulla terza dose vaccinale specificando che, dopo il via libera dell’Agenzia italiana del Farmaco – Aifa – si partirà dai più fragili, quelli che dopo due dosi non hanno una risposta sufficiente.