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Cronaca

L’Italia brucia i tempi ed è pronta a partire con la terza dose: dovremo vaccinarci ogni sei mesi

Via libera alla terza dose del vaccino anti Covid. Ma la decisione del Governo arriva prima dell’autorizzazione dell’Agenzia europea del Farmaco.

Getty Immages/Filippo Monteforte

L’ipotesi di una terza dose del vaccino anti Covid circola già da mesi. E ora è arrivato il via libera dell’Agenzia italiana del Farmaco – l’Aifa – che ha indicato le categorie che potranno effettuare il richiamo: soggetti immunodepressi, trapiantati, malati oncologici, dializzati, anziani over-80, ospiti delle Residenze sanitarie assistite e personale sanitario. Le tempistiche saranno diverse a seconda della fragilità del soggetto: dopo almeno 28 giorni dalla seconda dose per quanto riguarda i soggetti fragili – immunodepressi, soggetti che hanno subito trapianti e pazienti affetti da neoplasie – e dopo almeno 6 mesi per le altre categorie. In quest’ultimo caso si tratterà di una sorta di “mantenimento” in modo da non far scemare gli anticorpi. Verranno utilizzati solo i vaccini a RNA messaggero cioè gli americani Pfizer e Moderna.

Il Ministro della Salute Roberto Speranza si è detto entusiasta del via libera dell’Aifa e ha sottolineato che l’Italia è pronta a partire con le terze dosi poiché i vaccini non mancano. L’EMA – Agenzia europea per il farmaco – ha deciso di rimettere ai Governi dei singoli Stati la decisione se procedere o no con le terze somministrazioni. In pratica gli stati dell’Ue possono partire con la terza dose del vaccino covid anche prima che si esprima l’Ema. “Gli Stati membri dell’Unione europea, attraverso i loro gruppi consultivi tecnici nazionali sull’immunizzazione (Nitag), possono procedere comunque nel pianificare campagne di somministrazione di dosi aggiuntive o dosi ‘booster'” di vaccino anti-Covid, come misura proattiva di salute pubblica, anche prima che una decisione regolatoria venga presa. Questo tipo di scelte sono pienamente comprese dall’agenzia nel contesto di emergenza in cui siamo“-  ha puntualizzato Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici per Covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco .

 

 

Pubblicato da
Samanta Airoldi

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