Via libera alla terza dose del vaccino anti Covid. Ma la decisione del Governo arriva prima dell’autorizzazione dell’Agenzia europea del Farmaco.
L’ipotesi di una terza dose del vaccino anti Covid circola già da mesi. E ora è arrivato il via libera dell’Agenzia italiana del Farmaco – l’Aifa – che ha indicato le categorie che potranno effettuare il richiamo: soggetti immunodepressi, trapiantati, malati oncologici, dializzati, anziani over-80, ospiti delle Residenze sanitarie assistite e personale sanitario. Le tempistiche saranno diverse a seconda della fragilità del soggetto: dopo almeno 28 giorni dalla seconda dose per quanto riguarda i soggetti fragili – immunodepressi, soggetti che hanno subito trapianti e pazienti affetti da neoplasie – e dopo almeno 6 mesi per le altre categorie. In quest’ultimo caso si tratterà di una sorta di “mantenimento” in modo da non far scemare gli anticorpi. Verranno utilizzati solo i vaccini a RNA messaggero cioè gli americani Pfizer e Moderna.
Il Ministro della Salute Roberto Speranza si è detto entusiasta del via libera dell’Aifa e ha sottolineato che l’Italia è pronta a partire con le terze dosi poiché i vaccini non mancano. L’EMA – Agenzia europea per il farmaco – ha deciso di rimettere ai Governi dei singoli Stati la decisione se procedere o no con le terze somministrazioni. In pratica gli stati dell’Ue possono partire con la terza dose del vaccino covid anche prima che si esprima l’Ema. “Gli Stati membri dell’Unione europea, attraverso i loro gruppi consultivi tecnici nazionali sull’immunizzazione (Nitag), possono procedere comunque nel pianificare campagne di somministrazione di dosi aggiuntive o dosi ‘booster'” di vaccino anti-Covid, come misura proattiva di salute pubblica, anche prima che una decisione regolatoria venga presa. Questo tipo di scelte sono pienamente comprese dall’agenzia nel contesto di emergenza in cui siamo“- ha puntualizzato Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici per Covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco .