Il co-fondatore del Movimento Cinque Stelle – ormai sempre più nell’angolo – lancia una proposta che supera il Reddito universale nella direzione di una maggiore inclusività: un reddito di base universale.
Il Reddito di cittadinanza non va più bene, non è più adeguato all’epoca in cui stiamo vivendo. E a dirlo, questa volta, non sono né i partiti di Centrodestra né l’ex premier Matteo Renzi. No, a voler superare la misura di assistenza rivolta alle fasce più deboli è proprio colui che un tempo lottò per farla approvare: Beppe Grillo, co-fondatore – insieme al compianto Gian Roberto Casaleggio – del Movimento Cinque Stelle. Messo sempre più in disparte e oscurato da un Giuseppe Conte alla guida del partito che lui ha messo in piedi, Grillo – che durante l’estate affitta la sua casa al mare a circa 12 mila euro al mese – rilancia la proposta del reddito universale di base: “Le persone hanno bisogno di un nuovo diritto umano, permanente e incondizionato, il reddito di base universale”. Lo scrive sul suo blog il fondatore e garante del Movimento 5 stelle Beppe Grillo. “Il fondo necessario per il reddito di base universale è circa il 30% del PIL. Il modo più pratico per garantire questa enorme quantità di denaro è il pagamento diretto da parte della Banca Centrale” – le parole del garante Cinque Stelle.
A fronte di chi parla dei rischi d’indurre la popolazione, per così dire, a “sedersi” senza parlare dei costi per lo Stato, Grillo spiega che l’Organizzazione internazionale del lavoro ha stimato che la disoccupazione globale è destinata ad aumentare in misura esponenziale: potrebbe colpire addirittura 25 milioni di persone. I lockdown, le zone rosse e arancioni con le relative limitazioni per negozi e attività ristorative di certo non hanno aiutato. E ora le limitazioni legate al Green Pass potrebbero certamente essere un intralcio alla ripresa specialmente di bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre: insomma i settori che già durante il lockdown sono stati penalizzati più degli altri. Il pentastellato puntualizza: “Milioni di persone cadranno sotto la soglia della povertà. E’ arrivato il momento di mettere l’uomo al centro e non più il mercato del lavoro. Una società evoluta è quella che permette agli individui di svilupparsi in modo libero, creativo, generando al tempo stesso il proprio sviluppo. E’ necessario garantire a tutti i cittadini lo stesso livello di partenza: un reddito di base universale, per diritto di nascita, destinato a tutti, dai più poveri ai più ricchi, che vada oltre questa emergenza”.
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