Toscana, lettera di sospensione per 4500 medici “Chi non si vaccina resta a casa”

In Toscana partono le lettere di sospensione verso gli operatori sanitari che rifiutano il vaccino anti Covid. Il governatore regionale Eugenio Giani non transige.

Getty Immages/Piero Cruciatti

Non c’è più tempo da perdere: il tempo degli “eroi in prima linea a mani nude” è finito. Ora o si vaccinano oppure medici, infermieri e operatori sanitari che rifiutano il vaccino anti Covid non potranno più svolgere il loro lavoro. La Toscana dà il via alle pratiche per sospendere i lavoratori della sanità che non vogliono vaccinarsi. Il governatore regionale Eugenio Giani – eletto nel 2020 con il Partito Democratico – non transige e ha dichiarato: “Stanno partendo le lettere che saranno spedite a circa 4.500 persone Chi non intende vaccinarsi non può prendersi cura degli altri. Assoluto rispetto fino al 30 settembre, dopo tiriamo le somme della nostra campagna vaccinale e chi non ha fatto il vaccino non ha più scuse”.

Giani ha spiegato che in questo momento i non vaccinati in Toscana sono un milione. Di questi 500mila non saranno mai vaccinati in quanto o con patologie incompatibili con la vaccinazione oppure al di sotto dei 12 anni di età e per i quali non è stato ancora approvato un vaccino anti Covid. Il governatore Dem non ammette scuse e tuona: “Chi non ha fatto il vaccino stia a casa: queste persone non si provino a venire nei luoghi pubblici perché la loro non vaccinazione per scelta è una cosa inconcepibile nell’economia e nell’interesse di una comunità che vuole superare l’emergenza sanitaria”. La Toscana non è l’unica Regione a lasciare a casa – senza stipendio – gli operatori del settore sanitario che rifiutano la somministrazione delle due dosi vaccinali. Il problema, a questo punto, è che se in molti non si convinceranno, gli ospedali potrebbero andare in affanno questa volta non per i troppi ricoveri ma per i troppo pochi medici e infermieri.

 

 

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