Decisione drastica quella del colosso svedese nella sede piacentina: niente mensa per i lavoratori sprovvisti di Green Pass.
Il Green Pass continua a far discutere medici e politici per le restrizioni che comporta. Restrizioni che diventeranno ancora più pesanti a partire dall’1 settembre quando il patentino verde diventerà obbligatorio anche per seguire le lezioni all’Università o per salire su alcuni treni e autobus. Molti lavoratori stanno già pagando lo scotto di non essere – o non essere ancora – muniti di “lasciapassare”. Il caso più eclatante è quello dell’ Ikea di Piacenza dove i lavoratori senza Green pass sono costretti a pranzare fuori dalla mensa e dagli spazi interni aziendali. Pertanto, molti di essi, si sono ridotti a consumare un panino fuori, seduti per terra. La foto – scattata dal quotidiano Libertà – ha fatto il giro del web e la vicenda è stata immediatamente denunciata dai sindacati che chiedono non solo una tensostruttura per far sì che si mangi in modo più dignitoso ma anche un camper vaccinale con cui, magari, convincere anche chi finora non si è voluto o non si è potuto vaccinare per il Covid. Stando a quanto sostenuto dai sindacati, infatti, molti dei dipendenti Ikea non si sarebbero ancora vaccinati non perché no-vax ma perché, in quanto stranieri, sono poco informati o poco pratici con le prenotazioni
Nei giorni scorsi la questione Green pass per poter accedere alle mense aziendali aveva scaldato gli ambiti in parecchi settori, non solo all’Ikea. Alla Hanon del Torinese – dove era stato annunciato uno sciopero – l’obbligo di certificato verde per la mensa era stato poi ritirato. Mentre alla Suba Seeds di Forlì-Cesena è stato introdotto obbligo di Green pass non solo per la mensa e per i lavoratori che ne sono sprovvisti il tampone è a proprio carico, detratto dallo stipendio. I sindacati chiedono regole chiare ma, nel frattempo, la sede piacentina di Ikea non fa dietro front. Infatti, pur avendo adibito ombrelloni e tavoli negli spazi esterni, i lavoratori senza Green Pass continuano ad essere tenuti a debita distanza dalla mensa e dagli spazi interni. Quando le condizioni meteorologiche peggioreranno, tuttavia, non si capisce bene quali misure potranno essere adottate per consentire un pasto dignitoso anche ai dipendenti sprovvisti di patentino.