Lascia la figlia di due anni in casa da sola per quasi sei giorni. “Non riesco a svegliarla” dice ai medici

Una mamma 18enne ha lasciato la figlia Aisha in casa da sola cinque giorni per andare a festeggiare il suo compleanno.

Chris Eades/Getty Images

 

Aveva appena 20 mesi Aisha Kudi, la bambina inglese di Brighton che è morta da sola in casa nel dicembre 2019. La bimba era stata lasciata per ben cinque giorni da sola in casa dalla madre Verphy Kudi, uscita per festeggiare il suo diciottesimo compleanno.

La bambina chiaramente non autosufficiente è morta di fame e disidratazione, a trovarla è stata proprio la madre al suo ritorno dal viaggio. Verphy era partita il 5 dicembre 2019 per festeggiare il suo 18esimo compleanno a Londra, poi si era spostata a Coventry per un concerto e la festa di compleanno di un amico, e aveva fatto finalmente ritorno dopo sei giorni, precisamente dopo cinque giorni 21 ore e 58 minuti. Un tempo infinito per una bambina di nemmeno due anni che la mamma ha ritrovato senza vita, disidratata e con una bruttissima eruzione cutanea da pannolino; la donna resasi conto della situazione ha chiamato il 999 dicendo che la sua bambina non si svegliava.

I paramedici l’hanno subito trasportata al Royal Alexandra Children’s Hospital ma non hanno potuto fare altro che constatare il decesso, che dalle analisi è risultato essere stato causato da fame, influenza e disidratazione. Nata il 22 Marzo 2018, Aisha aveva appena 20 mesi. Subito arrestata la madre che a processo si è dichiarata colpevole e ora deve scontare una condanna di 9 anni di reclusione. Non si hanno notizie del padre. Purtroppo tragici eventi del genere continuano a ripetersi, come è accaduto alla piccola June di appena due anni sempre nel 2019, oppure a Leonardo morto perché lasciato dal papà cinque ore in macchina sotto il sole a Catania. Fa male leggere notizie del genere, ancora di più quando a togliere la vita ad un bambino sono proprio coloro che li hanno messi al mondo, coloro che avrebbero dovuto proteggerli da tutto. La giudice che ha emesso la sentenza per Verphy, Christine Laing ha detto durante il processo “è quasi insopportabile contemplare la sua sofferenza negli ultimi giorni della sua vita che ha sopportato affinché tu potessi il tuo compleanno e i compleanni dei tuoi amici come un‘adolescente spensierata e aggiunge “lei confidava completamente in te come sua madre per provvedere ai suoi bisogni”.

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