Non accetterò mai che la questione Green Pass crei danno o discriminazione fra i dipendenti, dice Duilio Paolino

Iniziano a farsi sentire gli effetti dell’obbligo del Green Pass nel mondo del lavoro. Ma non tutte le aziende agiscono allo stesso modo.

 

Dal 6 agosto il Green Pass è entrato a gamba tesa non solo nei cinema, nei teatri, nelle palestre, nelle piscine e nei bar e ristoranti. Anche il mondo del lavoro inizia a sentire gli effetti. In particolare la scuola dove l’obbligo di avere il patentino verde riguarderà tutto il personale scolastico ma anche gli studenti universitari. Per il momento il Governo non si è espresso sulle aziende ma già molti imprenditori hanno messo le mani avanti e hanno scelto di giocare d’anticipo lasciando a casa i dipendenti che ancora rifiutano il vaccino anti Covid. E’ questo il caso di Duilio Paolino, proprietario di un’azienda di macchinari agricoli a Cuneo. Paolino – intervistato dalla Repubblica – ha detto chiaramente: “I miei operai no vax restino a casa” ma poi ha anche aggiunto: “Lo stipendio sarà comunque garantito”.

L’imprenditore ha, infatti, spiegato che da un lato vuole evitare che scoppino nuovi focolai ma dall’altro non vuole neppure lasciare in mezzo ad una strada le persone che da anni lavorano con lui. L’azienda di Paolino ad oggi, conta 64 dipendenti e ci sono stati dei malumori per via di 2 operai che hanno deciso di non vaccinarsi. Da qui la decisione di lasciarli a casa “Quando torneranno dalle ferie spiegherò loro che o si vaccinano, o passano a mansioni lontano dai colleghi o stanno a casa e li pago lo stesso. Non andrò in rovina per questo: molto peggio sarebbe che qualcuno si ammalasse e lasciasse turni scoperti“. Perché è certamente vero che il virus può circolare anche tra persone già vaccinate ma è ancor più vero – ha puntualizzato Paolino – che è dovere di un capo fare tutto il possibile affinché chi lavora per lui corra il minimo rischio possibile. Nonostante la sua iniziativa lodevole c’è chi comunque ha avuto da ridire e lo ha accusato di fare discriminazioni tra vaccinati e non. Al ché l’imprenditore ha ribattuto: “Sa cosa mi ha scritto uno? Che ero un nazista perché discrimino le persone. Ma sarebbe discriminatorio anche creare spogliatoi separati per vaccinati e non. Allora ditemi come mi devo comportare”. Ma Paolino, del resto, non è il primo ad aver intrapreso questa strada. Anche l’imprenditore Brunello Cucinelli ha adottato la stessa strategia per evitare sia contagi sia licenziamenti: i dipendenti che non vogliono vaccinarsi avranno un’aspettativa retribuita di sei mesi.

 

 

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