Dopo le parole di Malagò sullo ius soli sportivo Lamorgese si augura una “sintesi parlamentare” ma Salvini tira fuori la carta degli sbarchi. Per il Pd la legge va approvata e Letta chiede una collaborazione tra forze politiche
Questa edizione dei giochi olimpici è stata sicuramente memorabile per la Nazionale italiana, che accende gli animi e sbalordisce anche se stessa tornando a casa con ben 40 medaglie. Una Nazionale multietnica che è stata in grado di riaccendere il dibattito su uno dei temi più combattuti dalla politica negli ultimi anni: lo ius soli. A seguito delle parole del presidente del Coni Malagò sulla necessità di uno ius soli sportivo, la ministra dell’interno Luciana Lamorgese si esprime a favore di una risoluzione e afferma che è necessaria una sintesi parlamentare per “aiutare le seconde generazioni a farle sentire parte integrante della società”. Il Ministro, proprio con riferimento ai giochi ha detto “Dobbiamo ricordarci della cittadinanza agli stranieri non solo quando gli atleti vincono le medaglie. Dobbiamo aiutare le seconde generazioni a farle sentire parte integrante della società”
Sul tema è intervenuto anche il segretario del PD Enrico Letta che si fa portavoce e dichiara la volontà del partito di superare gli scogli burocratici perchè “lo ius soli è già nei fatti, la politica e le istituzioni hanno il dovere di adeguarsi”. Effettivamente lo abbiamo visto con la storia di Fausto Desalu, vincitore della staffetta 4×100, quanto sia difficile per un giovane di seconda generazione vedersi non riconosciuti i propri traguardi a causa dell’assenza di una legge ad hoc; ma per l’onorevole Salvini quello che davvero è importante è fermare gli sbarchi “invece di vaneggiare di ius soli, visto che con la legge vigente siamo il Paese europeo che negli ultimi anni ha concesso più cittadinanze in assoluto, il ministro dell’Interno dovrebbe controllare chi entra illegalmente in Italia”. Salvini insomma risponde utilizzando di nuovo la sua carta preferita ossia quella dell’immigrazione.
Enrico Letta ha risposto “chi gioca o lucra sullo ius soli semplicemente è fuori dalla realtà, è un tema che non c’entra niente con la sicurezza e la gestione dei migranti” riportato la discussione sul tema dei diritti. Lo ius soli infatti non può riguardare chi arriva per la prima volta in Italia, bensì riguarda gli immigrati di seconda generazione, coloro i quali sono nati sul suolo italiano ma hanno origini straniere, e che quindi per ora non possono vedersi la cittadinanza riconosciuta prima della maggiore età. Al rifiuto netto del Centrodestra e all’allarme sbarchi, la titolare del Viminale Lamorgese risponde con una stoccata e dice “Salvini evidentemente non ha ben chiare le difficoltà che stiamo vivendo quotidianamente, ma se ci sono iniziative che lui ci può suggerire per bloccare gli arrivi via mare io li raccolgo volentieri“. Appare chiaro a questo punto che sarà molto difficile arrivare ad una quadra sulla questione, anche se al momento c’è una proposta di legge sulla cittadinanza – diversa dallo ius soli – ferma alla Camera presso la Commissione Affari Costituzionali, portata avanti da Giuseppe Brescia deputato del m5s.