Green Pass, i vescovi si adeguano senza protestare: parrocchie vietate senza vaccino

Dal 6 agosto il Green Pass sarà obbligatorio non solo per entrare in bar, ristoranti e palestre. Molte altre attività saranno coinvolte.

green pass chiesa
Getty Immages/Andrea Riccardi

Andare al bar o al ristorante piuttosto che a cinema o a teatro dal 6 agosto non sarà più possibile a molti. Infatti, a partire da quella data, sarà indispensabile essere muniti di Green Pass. Per ottenere il lasciapassare sarà necessario o vaccinarsi o avere un certificato che attesti la guarigione dal Covid – da non oltre sei mesi – o essere in possesso dell’esito negativo di un tampone – molecolare o rapido, indifferentemente – eseguito entro le 48 ore precedenti. Coinvolte in questo meccanismo anche palestre, piscine e musei. Ma non solo: anche accedere in chiesa potrebbe diventare off limits per chi rifiuta il patentino verde. La Cei – Conferenza episcopale italiana – ha inviato una lettera ai vescovi e alle parrocchie con una scheda informativa con lo scopo di orientare la vita delle comunità nei prossimi mesi».

Nella lettera si legge che il Green Pass, per il momento, non sarà richiesto per partecipare alle celebrazioni liturgiche né per le processioni mentre sarà obbligatorio per altri eventi organizzati dalle parrocchie come sagre e fiere, convegni e congressi e per accedere alle strutture sportive parrocchiali come le piscine e le palestre degli oratori, i centri culturali e sociali. Tuttavia, durante la Santa Messa, non ci potrà scambiare il segno della pace e le acquasantiere dovranno restare rigorosamente vuote, asciutte. Si dovrà indossare la mascherina e mantenere il distanziamento per tutta la durate delle celebrazioni. Non avranno l’obbligo di presentare la certificazione i partecipanti dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi. Il Green Pass sarà necessario anche per partecipare ai ricevimenti dopo le celebrazioni religiose come le feste che seguono a matrimoni, battesimi o altre ricorrenze fatta eccezione i bambini di età inferiore ai 12 anni e i soggetti affetti da patologie valutate come incompatibili con il vaccino anti Covid. Tuttavia alcuni sacerdoti estremamente prudenti hanno già messo le mani avanti. Alcuni hanno addirittura, di propria iniziativa, posto dei limiti ai fedeli non vaccinati

 

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