Il virologo Roberto Burioni si pente per aver accostato i no-vax ai”sorci”. Salvo poi affermare qualcosa di altrettanto sconcertante.
Nell’immaginario collettivo chi è contrario al Green Pass obbligatorio e chi è contrario – o scettico – al vaccino anti Covid, sono un tutt’uno. Ma la realtà è molto più complessa e a scendere in piazza contro l’obbligo di esibire il lasciapassare per sedersi ai tavoli interni di bar e ristoranti piuttosto che per entrare a cinema o teatro ci sono tanti padri e madri di famiglia che temono di restare senza clienti e, pertanto, senza lavoro. Tra i primi ad esultare per l’introduzione del green Pass obbligatorio a partire dal 6 agosto, il virologo Roberto Burioni. E se il professor Matteo Bassetti ha accostato i no-vax ad un’organizzazione criminale, Burioni non ha esitato ad assimilarli a dei sorci. Sul suo profilo Twitter, dopo il discorso del Premier Mario Draghi, il virologo ha scritto: “Propongo una colletta per pagare ai no-vax gli abbonamenti a Netflix per quando, dal 5 agosto, saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci“.
Come c’era da aspettarselo questo tweet – scritto da un medico, un’autorità in materia, una persona rispettabile – ha scatenato un putiferio. Anche perché tra quei “sorci” costretti in casa potrebbero esserci molte persone rimaste disoccupate. L’associazione Codacons ha addirittura annunciato di voler presentare un esposto all’Ordine dei medici contro lo scienziato per chiederne la radiazione. Così, a distanza di qualche giorno, Burioni è tornato sui sui passi. Ma solo in parte. Intervistato dal Corriere della Sera, il medico ha precisato “Il mio era un tweet ironico, ma io ho dimenticato che Twitter non è il luogo dell’ironia e dell’autoironia. Colpa mia comunque. Però che uno finisca ricoperto di insulti perché dice che bisogna vaccinarsi è roba da non credere nel 2021, dopo quello che abbiamo passato“.
Fino a qui nulla da dire: ha mantenuto la sua posizione in merito all’utilità dei vaccini anti Covid e, al contempo, si è scusato per un tweet che, per molti, poteva essere offensivo. Ma, nel rispondere alla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che lo aveva contestato, Burioni ha voluto ricordare che le vaccinazioni obbligatorie sono iniziate molti anni fa, nel 1939, senza nessuna protesta. Un periodo della Storia decisamente “oscuro” da ricordare e tirare in ballo. Anche perché nel 1939 le proteste venivano sedate in modi che oggi non vogliamo e non possiamo neppure immaginare.