Varese, la figlia dice alla madre 80enne che è il momento di morire e va a prendere una corda di nylon

A Monrago una donna ha aggredito la madre ottantenne e non autosufficiente. Si tratta dell’ennesima aggressione domestica verso una donna anziana.

madre Monago 28 luglio 2021 leggilo.org
Getty Images/Franco Origlia

Avrebbe assalito la madre ottantenne: l’ennesima aggressione domestica è avvenuta a Mornago in provincia di Varese dove una lite o forse un impeto di rabbia della donna ha portato alla violenza. Secondo le ricostruzioni dei Carabinieri, la vittima, una donna 80enne, Anna Maria Rossi, soffre di una patologia cardiaca che la rende totalmente incapace di badare a se stessa senza un aiuto esterno: vive con la figlia, Fiorella Lazzaro, 57enne, a Mornago. Proprio quest’ultima, secondo i Carabinieri, avrebbe assalito la madre con una corda di nylon per strangolarla, urlando – secondo la testimonianza raccolta dagli inquirenti – che doveva morire. L’aggressione fortunatamente non è andato come previsto dalla 57enne che subito dopo la violenza ha chiamato alcuni parenti, dicendo loro: “Mamma si è suicidata”.

In un primo momento la donna, sopravvissuta e all’arrivo dei Carabinieri, avrebbe parlato con gli agenti rivelando maltrattamenti continui subiti per un anno: non è chiaro se le due donne avessero una disputa di qualche tipo in corso o se lo stress per una situazione difficile in casa avrebbe portato la 57enne ad un aggressione che risulta comunque cruenta e priva di giustificazioni. Secondo i vicini, insulti e aggressioni verbali nei confronti dell’anziana malata erano la norma in quell’abitazione: su questi elementi si basa l’indagine per tentato omicidio e maltrattamenti che ha portato in stato di fermo la donna, ora in custodia cautelare.

Non è un caso di tentato omicidio. Ci si trova sicuramente davanti a due donne molto fragili e deboli e la ricostruzione dei Carabinieri presenta molte contraddizioni, che derivano dalle dichiarazioni rese dalla stessa anziana e sorgono tanti dubbi anche a fronte degli atti” ha dichiarato l’avvocato della figlia, ed ha aggiunto: “Uno su tutti, il verbale di pronto soccorso che, all’esito dell’esame obiettivo, evidenzia: No ci sono segni di strangolamento con corda

Anna Maria Rossi a suo modo ha raccontato agli inquirenti l’aggressione di sabato “Mia figlia mi diceva che entro l’indomani sarei dovuta morire, al massimo il giorno dopo. Le ho risposto “ok va bene, vai a prendere la corda” e lei è andata davvero. Ma io ero contenta di morire perché sono stufa. Le dico la verità, se morissi sarei felice” ha detto al PM.

Solitamente, i maltrattamenti subiti da anziani e invalidi avvengono in alcune case di cura, in questo caso il coinvolgimento di un parente prossimo come la figlia rende il caso più difficile da decifrare.

 

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