Il leader di Italia Viva Matteo Renzi torna a farsi sentire stavolta con la proposta di un referendum. L’idea è quella di abolire il Reddito di Cittadinanza.
Era da tempo che Matteo Renzi, guida di Italia Viva, non si faceva sentire su temi delicati: il politico torna ora ad esprimersi sul Reddito di Cittadinanza, il discusso provvedimento voluto dal Movimento Cinque Stelle che ha ricevuto più critiche che altro negli ultimi mesi, specie dopo diversi casi in cui a chiedere il sostegno sarebbero state persone già molto abbienti o addirittura mai nemmeno residenti in Italia. “E’ una misura che ha fallito, come dicono i numeri e manda un messaggio sbagliato”, annuncia Renzi sul suo profilo Twitter, proponendo un referendum abrogativo da sottoporre al popolo entro il 2022. “Nel 2022 proporremo raccolta firme per un referendum abrogativo. Dobbiamo aiutare chi davvero non ce la fa, ma per gli altri incentivare il lavoro e non l’assistenzialismo”.
Secondo Renzi il referendum potrebbe consentire al Governo di concentrarsi sui problemi che a sua detta affliggono il paese e che il Reddito non ha mai davvero risolto: “I problemi dell’Italia sono l’evasione fiscale, il mancato rispetto dei protocolli di sicurezza sui posti di lavoro, i contratti a tempo determinato, l’assenza del salario minimo, l’arretratezza tecnologica di molte aziende, il lavoro nero, NON il #redditodicittadinanza“. Tra i commenti sotto il post di Twitter emerge un certo consenso da parte di alcuni utenti del social, anche se non manca chi fa notare a Renzi che durante il lockdown, tragico per l’economia italiana, il Reddito di Cittadinanza ha avrebbe salvato molte persone dalla miseria. Nonostante gli indicatori Istat parlino di ripresa infatti, il Paese non si è ancora ripreso del tutto da una crisi economica inattesa quanto brutale e la povertà, quella reale, si è diffusa in maniera preoccupante.