Il caso apparentemente inspiegabile di due giovani, Sara e Hannah, travolte da un mezzo agricolo pesante in un campo di mais in provincia di Milano si infittisce.
L’inquietante caso di Sara El Jafaari e Hannah Nekhla, le due ventenni di origine marocchina travolte da un mezzo agricolo in un campo di mais nel milanese, aveva turbato la telefonata di una delle due ragazze poco prima che anch’essa perdesse la vita dopo l’incidente: gli inquirenti, incapaci di spiegarsi come le giovani potessero essere finite in quel campo senza accorgersi che una mietitrebbia stava svolgendo il solito lavoro, hanno svelato dettagli importanti, dopo le testimonianze sulle ultime ore delle ragazze. Sara e Hannah – spiegano gli investigatori – non erano in quel campo per puro caso: avrebbero preso parte ad una festino. Un 21enne ed un 35enne, interrogati dai Carabinieri dopo essere stati rintracciati dai militari, hanno spiegato che quel 1 luglio avevano conosciuto casualmente Sara ed Hannah. I giovani si erano accordati per una serata di svago a base di alcool e droga – secondo le ricostruzioni ufficiali – decidendo di incontrare una persona fuori Milano da cui acquistare della cocaina.
Il gruppo che secondo uno dei testimoni era composto dalle due ragazze e altre cinque persone – quattro marocchini e una donna di nazionalità romena – si sarebbe ritrovato nel campo. Forse lo stato alterato o forse un colpo di sonno avrebbe impedito al folto gruppo di ragazzi di accorgersi dell’arrivo del mezzo pesante che ha colpito Hannah e Sara senza lasciare loro scampo. “Siamo fuggiti per la paura”, avrebbe raccontato il 35enne – che pare sia di origine marocchina come le due vittime del dramma – parlando con i Carabinieri. Sembra che almeno una delle persone coinvolte non avrebbe avuto i documenti necessari per rimanere nel paese ed avrebbe quindi avuto paura di contattare il 112 o il 118. Il 35enne è rimasto a sua volta ferito al piede dalle maglie laterali della mietitrebbia ma è riuscito ad allontanarsi sulle sue gambe così come il resto del gruppo che si è rapidamente disperso lasciando indietro dei cellulari successivamente utilizzati per rintracciarli. Ora i magistrati dovranno stabilire se le persone presenti al momento dell’incidente potessero salvare Hannah e Sara perchè una delle due giovani respirava ancora quando si sono allontanati.
Intanto la posizione del 28enne che conduceva il mezzo agricolo sembra chiarita: con un test, gli investigatori hanno stabilito che l’uomo non avrebbe mai potuto vedere delle persone sdraiate in mezzo al campo e non sarebbe quindi imputabile per omicidio colposo. Il caso resta comunque aperto con gli inquirenti che si adoperano per rintracciare le altre persone coinvolte.
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