Pietro Genovese è stato condannato in via definitiva per l’omicidio stradale di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, investite e uccise il 21 dicembre 2019 in Corso Francia, a Roma.
Pietro Genovese – il ventenne che la notte del 21 dicembre 2019 investì e uccise Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, due ragazze di sedici anni, percorrendo ad elevata velocità Corso Francia, a Roma – è stato condannato a 5 anni e 4 mesi per omicidio stradale plurimo. La sentenza, emessa dai giudici della Corte d’Assise di appello della Capitale prevede per Genovese l’obbligo di dimora a Roma e la permanenza domiciliare del ragazzo dalle 22 alle 7 per il tempo della pena.
Questa sentenza, anche alla luce della ratifica da parte dei giudici dell’accordo tra difesa e Procura generale, chiude definitivamente la vicenda giudiziaria a carico di Genovese, che a tutti gli effetti torna in libertà con le limitazioni legate alla permanenza domiciliare.
In primo grado, l’imputato era stato condannato a 8 anni dal gup Gaspare Sturzo, mentre l’accusa con il pubblico ministero Roberto Felici aveva chiesto per lui 5 anni. Il processo di primo grado si era svolto con il rito abbreviato. Genovese, che si trovava agli arresti domiciliari da un anno e sette mesi, potrà ora tornare a uscire alla luce dell’ordinanza emessa dai giudici, che l’hanno ritenuta adeguata per l’assenza di precedenti e in ragione del corretto comportamento processuale dell’imputato e del fatto che la patente di guida gli sia stata revocata.
In questo processo di appello non comparivano più come parte civile le famiglie di Gaia e Camilla, che hanno rinunciato dopo aver ottenuto un risarcimento. Dopo la sentenza, la madre di Camilla ha comunque voluto commentare la decisione della Corte: “Abbiamo sempre voluto la verità e quella è rimasta. La colpa è solo del ragazzo, l’entità della pena non ci interessa, riguarda la coscienza dei giudici“, ha affermato la donna.
Il legale della madre di Gaia Von Freyman – l’avvocato Franco Moretti ha seguito la vicenda processuale – dopo il pronunciamento della Corte ha espresso “soddisfazione per la sentenza pronunciata oggi dalla Corte di Appello di Roma nei confronti di Pietro Genovese, con la quale è stato confermato che la condotta di Gaia e Camilla fu irreprensibile“. Secondo il legale “la minima riduzione della pena non scalfisce in alcun modo il profondo e autentico senso di giustizia che entrambe le sentenze hanno saputo esprimere“.
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