“Cacciata di casa perchè amo una donna”. Malika usa le donazioni per comprare una Mercedes “Uno sfizio”

Polemiche attorno alla gestione del denaro che Malika Chalhy – la ragazza cacciata di casa dai genitori nei mesi scorsi perché lesbica – aveva ricevuto attraverso due raccolte fondi in suo favore e che avrebbe speso, in parte, per acquistare una macchina.

malika chalhy macchina
Malika Chalhy/Facebook

Si continua a parlare di Malika Chalhy, la ventiduenne di Castelfiorentino, in provincia di Firenze, che nei mesi scorsi fu cacciata di casa dai genitori per via del suo orientamento sessuale: Malika, infatti, aveva annunciato il proprio fidanzamento con una ragazza. Il suo caso, divenuto di dominio pubblico grazie a un post in cui la ventiduenne si sfogava, raccontando dettagliatamente il comportamento dei genitori, aveva attirato l’attenzione di moltissime persone e per sostenerla nella sua “nuova vita” erano addirittura state lanciate due raccolte fondi in suo favore, che alla fine le avevano fatto pervenire una somma complessiva vicina ai 150 mila euro.

Un gesto che le aveva permesso di cominciare a costruirsi una strada con la sua compagna, come aveva testimoniato la stessa Malika con un post Instagram nel quale annunciava di avere finalmente una casa tutta per sé. Ora, però, sull’utilizzo dei soldi della raccolta fondi si scatena una polemica, nata dopo un’intervista rilasciata dalla ragazza a Selvaggia Lucarelli, per TPI. Nel corso della chiacchierata con la giornalista, infatti, la ventiduenne racconta – in maniera anche un po’ confusa – di aver utilizzato parte di quel denaro per acquistare una Mercedes: “Ho preso la casa in affitto a Milano, abbiamo dato un anno di affitto più duemila euro di caparra. Poi ho pagato dentista, avvocato, ho comprato dei vestiti. Non avevo niente, era rimasto tutto a casa dei miei“, ha raccontato Malika, prima di aggiungere: “Adesso ho avuto delle spese per la macchina, uno sfizio“. Un’auto che, secondo quanto precisato da Roberta, agente e sua portavoce, sarebbe costata circa 17 mila euro.

La notizia ha scatenato moltissime reazioni, spesso dure nei confronti della ragazza, soprattutto sui social, dove erano tra l’altro circolate alcune foto in cui Malika appare alla guida dell’auto che la ventiduenne aveva inizialmente detto appartenesse ai genitori della sua fidanzata. “Sì ho detto una bugia. Mi scuso. Mi è stato chiesto che ero sotto pressione“, ha spiegato la ventiduenne, incalzata da Selvaggia Lucarelli.

Eppure, in passato Malika aveva ribadito in più occasioni la propria intenzione di destinare parte del denaro ricevuto dalla raccolta fondi a una serie di donazioni benefiche. Interpellata su quali associazioni avesse scelto, la ventiduenne non ha saputo rispondere, dicendo di essere ancora indecisa. “La ragione è che insieme alla Boldrini avevamo deciso di fondare un’associazione per le vittime di discriminazioni. Abbiamo cercato di coinvolgerla ma lei non sta bene e la cosa si è allungata un po’“, ha affermato la portavoce Roberta. “Siamo in una fase in cui non sappiamo ancora bene, mettiamo dei paletti. Malika però non sta bruciando i soldi“, precisa ancora.

Una versione che, tuttavia, viene prontamente smentita dalla parlamentare PD dopo la pubblicazione dell’intervista: “Tengo a precisare che mai è stata discussa con me o con alcun collaboratore o alcuna collaboratrice del mio staff l’ipotesi di costituire una associazione per le vittime di discriminazione tanto meno di una raccolta fondi“, ha fatto sapere Boldrini. “Si tratta perciò di una vera e propria fake news. Il mio nome quindi viene tirato in ballo in maniera totalmente impropria”.

Gestione cookie