Il padre del piccolo Nicola Tanturli confessa: “Abbiamo commesso un errore”

Dopo dubbi, polemiche e numerose perplessità, finalmente arriva l’ammissione di colpa da padre di Leonardo Tanturli, il papà del piccolo Nicola.

nicola tanturli padre

Insieme alla gioia per il ritrovamento per il piccolo Nicola Tanturli – il bimbo di 21 mesi del Mugello scomparso da casa per ben due giorni – non sono venute a mancare nemmeno le polemiche. Moltissime le perplessità, soprattutto sui genitori che ci hanno messo ben 9 ore prima di dare l’allarme. Un po’ troppe trattandosi di un bimbo di neanche due anni di età. Dopo tutto il polverone venutosi a creare, finalmente è arrivata l’ammissione di colpa del padre del bambino, Leonardo Tanturli. In un’intervista al Corriere della Sera, l’uomo ha confessato: “Certo, eravamo molto preoccupati, ma conosco bene la zona. Io e la mia compagna pensavamo di riuscire a trovarlo presto. Dopo alcune ore, visto che lo chiamavamo e non rispondeva abbiamo pensato che si fosse addormentato vicino a casa, così abbiamo pensato che all’alba si sarebbe svegliato e l’avremmo ritrovato. Purtroppo non è stato così, a quel punto abbiamo chiamato il 112”.

Leonardo Tanturli ha ricostruito la giornata in cui il figlio Nicola è sparito dalla loro abitazione. Ha spiegato che il bimbo aveva fatto il suo solito riposino pomeridiano. Dopo cena la mamma lo aveva messo a letto e alle 19.30 era ancora lì. La donna è andata nell’orto di casa a lavorare, mentre il padre era fuori, ed entrambi credevano che il piccolo stesse ancora dormendo. Ma a mezzanotte, quando la donna è rientrata in casa, si sono resi conto che il bambino era scomparso. Hanno deciso di andare loro a cercarlo, insieme ad alcuni amici. Hanno allertato i soccorsi solo dopo nove ore. Per questo motivo gli inquirenti stanno indagando.

Come si legge in una nota divulgata dall’ospedale Meyer, Nicola, per fortuna, ora sta bene. Ha trascorso la notte in osservazione, insieme alla sua mamma e le sue condizioni sono buone. Lospedale ha deciso di dimetterlo. Ma tanti restano i dubbi su cui fare luce. Oltre all’inspiegabile attesa di nove ore prima di avvisare le Forze dell’ordine, gli inquirenti stanno indagando su come abbia fatto il piccolo a percorrere così tanta strada da solo e come mai indossasse i sandali quando è stato trovato se i genitori hanno detto che era stato messo a dormire. Inoltre pare anche inspiegabile il fatto che Nicola fosse molto più pulito di come ci si aspettasse dopo due giorni nei boschi. Ultimo neo: il sangue davanti alla porta di casa della famiglia

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