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Cronaca

Un nuovo caso nell’ospedale in cui è morta Camilla: 34enne ricoverato dopo Johnson&Johnson

Un uomo di 34 anni è stato ricoverato all’ospedale San Martino di Genova a causa di una sospetta trombosi. Undici giorni fa aveva ricevuto il vaccino anti-Covid Johnson&Johnson.

Emanuele Cremaschi/Getty Images/Archivio

Una sospetta trombosi successiva alla somministrazione del vaccino anti-Covid monodose realizzato da Johnson&Johnson. E’ questa la ragione del ricovero di un uomo di 34 anni presso l’ospedale San Martino di Genova – lo stesso in cui è stata operata, e poi è deceduta, la diciottenne Camilla Canepa. A rendere nota la notizia è la stessa struttura ospedaliera del capoluogo ligure, che in una nota fa sapere che “un paziente maschio di 34 anni è stato trasferito presso le nostre strutture con una probabile sindrome trombocitopenica trombotica. Vaccinato con Johnson & Johnson il 5 di giugno, al momento della sintomatologia si trovava in 11esima giornata post-vaccinale“.

Accertamenti più approfonditi, però, sembrerebbero escludere che la ragione del ricovero – e del peggioramento delle condizioni del paziente – possa essere direttamente collegata alla somministrazione del trattamento vaccinale. A spiegarlo è sempre l’ospedale San Martino, che specifica – in una nota diffusa successivamente – che “l’indagine per la ricerca degli anticorpi anti PF4 è risultata negativa e pertanto non esistono correlazioni tra il grave quadro clinico e la somministrazione del vaccino“. I sospetti su un possibile nesso di causalità con la vaccinazione erano emersi nelle prime fasi successive al ricovero del trentaquattrenne, quando “accanto all’elemento distintivo del calo delle piastrine, si è manifestata una sindrome neurologica trattata rapidamente e con successo dal nostro hub neuroradiologico“, si legge ancora nel comunicato diffuso dall’ospedale genovese. Che poi precisa che “è stata avviata l’indagine per la ricerca degli anticorpi anti PF4 per confermare il sospetto di sintesi trombotica“.

Le condizioni dell’uomo, dunque, appaiono stabili: l’ospedale San Martino fa poi sapere che “è stata iniziata la terapia con anticoagulanti, come previsto dal protocollo di Alisa, per la gestione diagnostico terapeutica degli eventi tromboembolici post vaccinazione con vaccino a vettore virale“. L’uomo è vigile e per lui è previsto nei prossimi giorni un trasferimento nel reparto di Terapia Intensiva: “Attualmente il paziente è cosciente e al completamento della fase diagnostica sarà trasferito presso la Terapia Intensiva Generale del Monoblocco“.

Pubblicato da
Lorenzo Palmisciano

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