Il virologo dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti rivendica la propria massiccia presenza televisiva: “La divulgazione è uno dei miei compiti“.
Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali sono saliti di 1255 unità. Da ieri 63 morti che fanno salire le vittime a 127.101 e i guariti raggiungono quota 4.014.025. Totale persone vaccinate: 14.330.185
I casi attualmente positivi scendono a 105.906. I ricoverati sono 3333, -132 mentre in terapia intensiva 504 assistiti, – 32 da ieri.
Da più di un anno a questa parte, ormai, non vi è trasmissione politica o talk in cui non sia presente – per fare il punto sull’emergenza sanitaria, o sulla campagna vaccinale – almeno un virologo. Medici ed esperti, da più parti, vengono accusati di eccessivo presenzialismo nei salotti dei talk nostrani, con figure che hanno ormai acquisito lo status delle celebrità. Tra questi figura senz’altro Matteo Bassetti, virologo e direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova.
E se la presenza di esperti in materia è senz’altro utile a dare informazioni dettagliate sui comportamenti da seguire o sulle norme in vigore, la grandissima esposizione mediatica di alcuni scienziati è diventata – a sua volta – argomento stesso di discussione. Sul tema, però, Bassetti non pare minimamente intenzionato a fare marcia indietro né a rivedere il proprio approccio: “Fatevene una ragione. Io sono pagato anche per questo: la divulgazione è uno dei compiti del docente universitario assieme a didattica, ricerca, attività ospedaliera“, ha affermato il virologo in un’intervista rilasciata a Gente. “E in questo ruolo anche di sfatare le fake news che circolano sul Covid“, ha poi aggiunto Bassetti.
Soltanto poche settimane fa, il virologo ligure aveva affrontato questo tema durante un’intervista alla trasmissione Un Giorno da Pecora, in onda su Rai Radio1: “Io ho detto che chi va in televisione lo fa perché gli piace. Piace a tutti quelli che la fanno, anche se dicono il contrario. E in questo senso è una droga“, aveva affermato Bassetti rispondendo alla scelta, annunciata nei giorni precedenti dal collega Massimo Galli, di aprire una sorta di “silenzio stampa“.
La presenza in trasmissioni televisive, chiarisce poi il direttore di Malattie Infettive al San Martino, non ha minimamente modificato l’impegno profuso in ospedale: “Arrivo qui alle 8 del mattino. E per il Covid, come del resto per tutte le malattie, sono della scuola dei ‘pdp’: i palpatori di pancia. Cioè sono tra quelli che ritengono che il paziente vada sempre visitato: niente vigile attesa“.
Inutile negare che una tale esposizione possa far ipotizzare a chi – fino a qualche mese fa – era conosciuto soltanto nell’ambiente medico, un futuro di altro tipo. Magari in politica. Bassetti non chiude del tutto la porta a quest’ipotesi, rimandando qualsiasi discorso a quando la pandemia sarà un ricordo del passato. Per ora, il virologo si limita ad affermare che – se chiamato dal Premier Mario Draghi nel ruolo di Ministro della Salute – accetterebbe senza indugi, proprio per via della grande stima che nutre nei confronti del Presidente del Consiglio: “Quando mi hanno chiesto se mi sarebbe piaciuto fare il ministro della Salute con Draghi ho risposto di getto sì: lo ammiro!“.
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