E’ stato sospeso dall’Ordine dei medici, il dottor Giuseppe Rizzi, famoso oncologo di Bari che asseriva: “Ne usciremo vincitori”.
Sospeso dall’Ordine dei medici l’oncologo Giuseppe Rizzi. Il medico era già stato arrestato con l’accusa di concussione aggravata e continuata, in concorso con la compagna, famosa avvocatessa barese, co-indagata nello stesso procedimento penale. Il tutto era partito da una denuncia-querela presentata alla Procura di Bari dai familiari di un paziente di Foggia deceduto nel 2019. Nel tardo pomeriggio di ieri, Rizzi è stato sospeso ope legis dal Consiglio direttivo dell’Omceo Bari. In questo modo al medico viene impedito l’esercizio professionale finché il provvedimento cautelare sarà in vigore. Lo specialista, che lavorava presso l’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, era già stato destinatario di un provvedimento di licenziamento da parte dell’istituto
Rizzi pronunciò questa frase al paziente deceduto: “Ottavio, ne usciremo vincitori”. Si trattava di Ottavio Gaggiotti, 67enne di Foggia, che appena 20 giorni prima di quella falsa speranza aveva ricevuto una diagnosi che lasciava ben poche speranze: quella di un carcinoma irreversibile con metastasi ossee e infiltrazioni midollari. I medici che avevano redatto tale diagnosi erano stati molto crudi e realistici avevano stimato per l’uomo una prospettiva di vita assai limitata. Ma mentre gli altri gli prospettavano pochi mesi di vita, l’oncologo barese gli avrebbe promesso – stando a quanto sostenuto dall’ accusa – addirittura la guarigione. “Ottavio, ne usciremo vincitori” – gli ripeteva – e la guarigione miracolosa sarebbe avvenuta, secondo quanto assicurato da Rizzi al malato, grazie ad un farmaco gratuito per il Sistema Sanitario Nazionale. E per questo medicinale dagli effetti prodigiosi l’oncologo avrebbe richiesto 1250 euro a somministrazione. Così per oltre sei mesi: in tutto il povero Ottavio avrebbe consegnato a Rizzi la bellezza di 130 mila euro senza vedere concretizzato alcun miracolo della scienza. Per il 67 enne non c’era ormai più nulla da fare: è deceduto il 9 febbraio 2020
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