Dopo il caso della 18 enne finita in rianimazione a seguito della somministrazione di AstraZeneca, diversi esperti sono intervenuti circa la sicurezza del siero anglo svedese.
Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali sono saliti di 2199 unità e portano il totale a 4.237.790. Da ieri 77 morti che fanno salire le vittime a 126.767 e 8912 guariti che raggiungono quota 3.936.088. Totale persone vaccinate: 13.338.891.
I casi attualmente positivi scendono a 174.935, -6791 rispetto a ieri. I ricoverati sono 4382, -303 mentre in terapia intensiva 661 assistiti, -27 da ieri.
I decessi continuano a scendere eppure i timori circa il vaccino anti Covid di AstraZeneca tornano a riemergere prepotentemente dopo il caso della 18enne finita in rianimazione a seguito dell’inoculazione del siero anglo svedese. La ragazza è in gravi condizioni e ha già subito due interventi. L’infettivologo del nosocomio genovese San Martino Matteo Bassetti rassicura circa la sicurezza del vaccino e sostiene che la ragazza, probabilmente, aveva delle malformazioni. Tuttavia alcuni colleghi di Bassetti intervengono per esprimere un parere un po’ diverso. Il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti, per quanto ribadisca che AstraZeneca è un vaccino sicuro ed efficace, afferma anche: “Sulla fascia di età dell’utilizzo di questo vaccino sono state date indicazioni, ma c’è un problema di coerenza rispetto a queste indicazioni. Se c’è un’alternativa ad AstraZeneca nei giovani va usata quest’alternativa“. Molto cauto anche il professor Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità. Locatelli spiega che è necessario fermarsi e riflettere: “Il vaccino è raccomandato agli over 60. L’ulteriore riflessione si rende necessaria soprattutto dopo il caso di trombosi individuato recentemente: una ragazza di 18 anni è in condizioni gravi. In precedenza, le era stato somministrato il vaccino.”
Senza mezzi termini si è espressa l’immunologa Antonella Viola che – intervistata dal Corriere della Sera – ha asserito: “Sbagliatissimo proporre ai giovani vaccini a vettore virale come AstraZeneca. Non bisognerebbe a darli a persone di età inferiore ai 55 anni. mano a mano che l’età scende i rischi di ricevere questi vaccini superano ampiamente i benefici mentre il rischio di avere conseguenze gravi a causa del Covid, nei giovani, è molto basso“. Sulla questione è intervenuta anche la virologa dell’ospedale Sacco di Milano, la professoressa Maria Rita Gismondo. L’esperta sostiene che sarebbe doveroso attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dall’Ema – agenzia europea per il farmaco – la quale ha specificamente raccomandato il vaccino di AstraZeneca solo ai soggetti con più di 60 anni, indicazione che il Ministro della Salute Roberto Speranza e il generale Francesco Figluolo avevano scelto di non seguire alla lettera forse per il timore di non riuscire a vaccinare tutti mettendo così a rischio l’immunità di gregge.
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