L’ex direttore dell’Ema Guido Rasi vuole che i giovani continuino a vaccinarsi: per questo, propone uno stop a concerti, viaggi ed accesso ai ristoranti senza Green pass.
Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali sono saliti di 1896 unità e portano il totale a 4.235.592. Da ieri 102 morti e fanno salire le vittime a 126.690 e 8519 guariti che raggiungono quota 3.927.176. Totale persone vaccinate: 13.252.430.
I casi attualmente positivi scendono a 181.726, -6127 rispetto a ieri. I ricoverati sono 4685, -225 mentre in terapia intensiva 688 assistiti, -71 da ieri.
I contagi scendono di giorno in giorno e la campagna vaccinale procede a piede spedito. Ma, nonostante la massiccia adesione anche da parte dei più giovani alla campagna vaccinale, è nell’aria la proposta di limitare viaggi, spostamenti, accesso nei luoghi pubblici ed altre attività ricreative proprio ai ragazzi che non dovessero vaccinarsi. L’idea viene dall’ex direttore dell’Ema ed attuale consulente del Commissario Straordinario per l’emergenza pandemica Guido Rasi che ha avanzato una proposta piuttosto strana dal momento che le prenotazioni da parte degli under 30 per i vari vaccini disponibili non fanno che aumentare: pensare che il week end dal 18 al 20 giugno vedrà l’apertura di un hub – quello di Reale della Mutua a Torino – dedicato proprio ai ragazzi dai 18 anni in su. Ciononostante, Rasi ha avanzato la sua proposta per impedire ai giovani non vaccinati di imbarcarsi in viaggi ed assistere a concerti e spettacoli di qualsiasi genere: “Da settembre, se non fossimo soddisfatti dei risultati raggiunti. In alternativa precluderei diverse attività a chi non si vuole vaccinare”, spiega lo scienziato.
Non sono soltanto i giovani ad essere oggetto della proposta di Rasi: “Ci sono anche i 3 milioni di over 60 che ancora non si sono vaccinati. Lì secondo me c’è una quota che ha difficoltà logistiche”, specifica il medico. E’ però evidente che ad essere colpiti da un’eventuale ordinanza di questo genere sarebbe la fascia di popolazione più attiva che sta già tornando a vivere lentamente da quando le misure restrittive sono state alleggerite. Dunque, si concretizza l’idea di un Green pass già considerata da alcune compagnie aeree: “Sono convinto che ci giochiamo tutto nella fascia dei 20-30 anni che è quella che ha più vita sociale e dove si trasmette di più il virus. Senza un 70-80% di adulti vaccinati c’è il rischio che il virus continui a circolare”, ragiona Rasi. E da qui, l’idea del pass: “Userei in modo più perentorio il Green pass, senza il quale precluderei alcune cose: dai voli aerei ad alcune attività ludiche come i concerti o le partite di calcio, ma anche i ristoranti”. Una misura molto severa ma che secondo gli esperti è motivata dal rischio che si creino nuove pericolose varianti del virus: se la campagna di vaccinazione dovesse però procedere ancora a ritmo sostenuto nei prossimi mesi, l’eventualità di nuove limitazioni alla libertà dei cittadini dovrebbe essere scongiurata.
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