Covid: riaprire è stato come togliere i freni alla funivia del Mottarone, dice il professor Crisanti

Nonostante la curva dei contagi e dei decessi legati al Covid continui a scendere, il professor Andrea Crisanti non reputa che questo sia un periodo positivo. E mette in guardia dai rischi che ci attendono.

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Getty Immages/Chris McGrath

Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali sono saliti di 2557 unità e portano il totale a 4.227.719. Nelle ultime ventiquattro ore 73 morti che fanno salire le vittime a 126.415 e 7853 guariti che raggiungono quota 3.901.112. Totale persone vaccinate: 12.562.464.

I casi attualmente positivi scendono a 200.192, -5370 rispetto a ieri. I ricoverati sono 5488, -229 mentre in terapia intensiva 836 assistiti, -56 da ieri.

Crisanti: riaprire è stato come togliere i freni alla funivia

Nonostante le riaperture – progressive – avvenute a partire dal 26 aprile in avanti, la curva dei contagi, dei decessi e dei ricoveri legati al Covid continua visibilmente a scendere di giorno in giorno. Un buon periodo per l’Italia si potrebbe dire. Ma non tutti sono di questo avviso. Se il virologo dell’Università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco ha già previsto una quarta ondata, non più ottimista il professor Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova. Crisanti ritorna sulla questione delle riaperture che, a suo dire, non si dovevano fare e specifica che questo non è stato per nulla un periodo positivo per il nostro Paese. Ospite di Piazzapulita su La7, il microbiologo patavino ha asserito: “In questo mese fantastico ci sono stati 7000 morti, ci avviamo a superare l’Inghilterra e a diventare il primo Paese in Europa per mortalità. L’Inghilterra oggi ha 2-3 morti al giorno, noi ne abbiamo ancora 70. Faccio un ragionamento paradossale: se anche non fosse successo nulla, sarebbe stato giusto togliere il freno alla funivia del Mottarone? Abbiamo preso un rischio inutile”.

Che pensare dunque dell’estate che ci attende? Dopo tanti sacrifici, tante rinunce, dopo un Natale e una Pasqua passati in solitudine, potremo goderci le tanto attese vacanze? Lo scienziato che – puntualizza – non vuole essere definito né ottimista né pessimista ma semplicemente “prudente“, ribadisce che le vacanze, non meno del resto dell’anno, vanno vissute con responsabilità. E, pur essendo uno dei più convinti sostenitori della sicurezza dei vaccini, puntualizza che nessun vaccino tutela al 100% dal rischio di infettarsi e, di conseguenza, di contagiare altre persone: “Che sia stata fatta una sola dose o due, comunque la protezione dal Covid-19 che dà la vaccinazione non è al 100%, e il pericolo che ci siano delle riprese di trasmissione è presente”. Al pari del collega meneghino Pregliasco, anche Crisanti reputa che i casi attualmente positivi siano pesantemente sottostimati poiché si stanno facendo meno tamponi. Ma questo, a detta dell’esperto, potrebbe causare una nuova impennata in quanto si sottovaluta ancora una volta il rischio rappresentato dagli asintomatici. L’esperto, che da sempre ribadisce l’importanza del tracciamento dei positivi, proprio come aveva fatto lui nel comune veneto di Vo’ Euganeo durante la fase 1 della pandemia, sostiene: “Ho qualche dubbio che questi numeri riflettano la situazione attuale in Italia, sono troppo pochi i test che si fanno. Invece, è evidente, sarebbe importante farli e tracciare i casi. Di nuovo stiamo perdendo un’occasione, facendo il contrario di quello che serve. Invece meno casi ci sono e più bisogna fare i test, se si vuole avere un impatto“. Infine, per quanto riguarda la possibilità che il Covid non abbia origine naturale ma sia sfuggito da un laboratorio, Crisanti conclude: “Possibile ma non dimostrabile“.

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