Non si è tornati a parlare di Denise così insistentemente per caso, dice il PM che seguì l’inchiesta

Sul caso di Denise Pipitone parla ancora il Pm Mara Angioni che seguì le prime fasi delle indagini sulla scomparsa. La donna si dice convinta che Denise sia viva.

Denise viva 3 giugno 2021 leggilo.org

Il caso di Denise Pipitone potrebbe risolversi nel migliore dei modi e cioè con il ritrovamento della bimba viva e vegeta a diciassette anni dalla sua misteriosa scomparsa occorsa nel 2004. Ad esserne convinta è Maria Angioni, Pubblico Ministero che nelle prime fasi del caso si occupò delle indagini incontrando però una serie di depistaggi, episodi di omertà e scarsa collaborazione con la popolazione del comune in cui Denise era scomparsa: “La procura era in una situazione di debolezza in quel momento. Chiedemmo aiuto a Caltanissetta ma non ci hanno mai preso sul serio”, ricorda infatti la donna. Secondo il magistrato, non sarebbe stata necessariamente la paura di qualcuno a spingere i testimoni del rapimento a tacere ma forse semplice convenienza: “Qualcuno sa dove è stata portata dopo il rapimento o sa dove si trova in questo momento. Questa persona è stata testimone dello spostamento o lo ha addirittura operato in prima persona. Fino a oggi ha taciuto per rispettare forse un patto ora saltato”, le parole del Pm che lasciano intendere una verità diversa da quella emersa finora. Forse, un complice o l’esecutore materiale del rapimento potrebbe aver cambiato idea in questi anni dopo che un accordo con chiunque abbia commissionato il rapimento è saltato. Tutte ipotesi ancora da approfondire.

Ad essere convinto che Denise sia ancora viva c’è anche l’avvocato di Piera Maggio Giacomo Frazzitta che – dopo aver ricevuto lettere anonime da una fonte confidenziale – ha pronunciato queste parole: “La lettera non contiene brutte notizie nel senso peggiore del termine”. La bambina dunque potrebbe essere in buona salute, forse ancora reclusa da qualche parte a distanza di anni. Chi prese Denise voleva ucciderla, ma qualcun altro lo ha impedito. Non è stata riconsegnata alla famiglia perché c’era un patto. Il clima ora è cambiato: qualcuno sta parlando e scardinando degli alibi. Ci sono delle testimonianze importanti, le ricerche sono state intensificate e la verità potrebbe essere a un passo”, insiste la Angioni. Forse, in mano agli investigatori sono arrivati nuovi elementi che fanno propendere per questa teoria che ovviamente non possono essere resi pubblici per evitare di danneggiare le indagini. Resta però un enorme punto interrogativo sulla vicenda: chi avrebbe commissionato questo atto deprecabile? I Carabinieri sono convinti ormai da anni che nella triste storia di Denise possano essere coinvolte Anna Corona e Jessica Pulizzi, parenti della bambina che potrebbero aver agito per fare un torto alla famiglia Pipitone. Negli anni infatti, i militari hanno compiuto indagini e perquisizioni proprio nei confronti delle due donne – madre e figlia – senza però arrivare mai ad una conclusione. Anche le numerose testimonianze raccolte negli anni avrebbero indirizzato le indagini verso le due sospettate ma non ci sono prove concrete del loro coinvolgimento nel caso. Forse, ora che le indagini sul caso stanno proseguendo sempre più speditamente, gli inquirenti potrebbero scoprire una nuova verità rivelando che il colpevole è un’altra persona, rimasta fuori da ogni sospetto fino ad oggi.

 

 

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