Il virologo dell’Università di Milano, Fabrizio Pregliasco, invita – ora più che mai – alla prudenza. Il rischio di una quarta ondata, secondo l’esperto, non è da sottovalutare.
Il Ministro della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali sono saliti di 1968 unità e portano il totale a 4.225.163. Da ieri 59 morti e fanno salire le vittime a 126.342 e 6392 guariti che raggiungono quota 3.893.259. Totale persone vaccinate: 12.397.459.
I casi attualmente positivi scendono a 205.562, – 4488 rispetto a ieri.I ricoverati sono 5717, -141 mentre in terapia intensiva 892 assistiti, -41 da ieri.
Pregliasco: rischiamo la quarta ondata
Se c’è una certezza, da oltre un anno a questa parte, è che il Covid ha mandato in tilt tutto e tutti. Il virus ha spazzato via le certezze, inducendo a cambiare idea e rotta anche le voci più autorevoli ed esperte in materia. Il virologo dell’Università Statale di Milano, il professor Fabrizio Pregliasco, meno di un mese fa – a seguito delle prime graduali riaperture – a chi gli domandava se rischiavamo di andare incontro alla quarta ondata di Coronavirus, rispondeva: “Con le riaperture qualche rischio ce lo siamo preso. È probabile che vi sia un certo recupero del numero di contagi perché aumentando la mobilità e i contatti il virus circola di più. Ma non si tratterà di una quarta ondata e comunque questo rischio di leggero aumento di casi sarà compensato dal fatto che il numero dei casi gravi saranno molti meno, grazie ai vaccini”.
Questo a maggio. A giugno lo scenario è cambiato. I contagi stanno scendendo, i morti pure, i ricoveri – sia nei reparti ordinari sia in terapia intensiva – anche. Tre Regioni sono già in zona bianca e, verso la fine del mese, quasi tutta italia potrebbe diventare del colore del latte. Ma – c’è un ma – un fatto preoccupa lo scienziato: le continue riaperture. In particolare hanno riaperto le palestre e i bar e i ristoranti, dall’1 giugno, possono effettuare il servizio anche all’interno. Inoltre c’è già chi lancia l’idea di eliminare il limite di quattro persone al tavolo. A questo punto, secondo Pregliasco, il rischio di una quarta ondata diventa più concreto. Intervistato dal quotidiano torinese La Stampa, il virologo milanese ha spiegato: “A forza di riaperture ora c’è la possibilità di un colpo di coda del virus. Mezzo milione di infetti continuano a rappresentare un pericolo per chi non è ancora vaccinato e, in ogni caso, mantengono alta la catena dei contagi”. Infatti – ha precisato – i casi positivi potrebbero essere molti di più di quelli ufficiali. Ma molti non son stati rilevati e, per questo, rappresentano un pericoloso veicolo d’infezione.
Non bisogna abbassare la guardia e, soprattutto, è fondamentale – secondo lo scienziato continuare con il tracciamento per individuare e isolare gli asintomatici: “Sarebbe importante in questa fase rilanciare il tracciamento per contrastare e monitorare meglio la diffusione del virus“. E dopo il nodo del coprifuoco – che dal 7 giugno slitterà a mezzanotte e dal 21 giugno verrà abolito del tutto – la prossima frontiera da “abbattere” è quella della mascherina. Anche in questo caso Pregliasco invita alla prudenza e a non avere fretta. Il dispositivo di protezione individuale – ribadisce il medico – non dovrebbe essere abbandonato finché almeno il 50% della popolazione avrà ricevuto entrambe le dosi del vaccino anti Covid.