Continuano le indagini su Antonio Di Fazio, manager 50enne accusato di molteplici stupri: l’uomo voleva a tutti i costi incontrare la cantante Paola Turci.
Le indagini in corso sul manager milanese Antonio Di Fazio, accusato di ripetute e numerose violenze ai danni di giovani praticanti del suo studio, hanno collegato l’uomo alla cantante Paola Turci: il 50enne avrebbe nutrito una vera e propria ossessione nei confronti della cantautrice romana. E’ stata la procura di Milano a scoprire questo inquietante retroscena del caso durante le indagini condotte sulle numerose denunce – almeno 13 – di molestie e violenza contro l’uomo, accusato di aver almeno in un occasione drogato una ragazza che si era presentata presso il suo studio per un colloquio di lavoro: Di Fazio come modus operandi era solito offrire un caffè “corretto” alle sue vittime per fotografarle nude mentre le ragazze non erano in condizione di reagire. Violenze che hanno portato l’uomo ad essere sottoposto allo stato di fermo mentre le indagini vanno avanti.
L’imprenditore farmaceutico avrebbe utilizzato le sue ingenti risorse economiche per assumere un “addetto alle comunicazioni” ossia un dipendente che lavorava con il solo scopo di creare un contatto con la cantante Paola Turci. Secondo gli investigatori, l’uomo era a dir poco ossessionato dalla cantautrice non aveva mai incontrato di persona. E’ stato Francesco Capozza, un ex collaboratore del manager, a raccontare tutto durante la trasmissione Non è l’Arena: “Pagava uno stipendio di 120.000 euro ad una persona per contattare la cantante”, ha spiegato l’uomo. Di Fazio avrebbe anche cercato di raggiungere il camerino della cantante portandole un mazzo di fiori, sfruttando un suo bodyguard – indagato anche lui – per farsi largo sotto il palco: “Grazie a lui arrivava fin sotto il palco. La gente divertita si chiedeva: ma questo chi è? La seconda volta Di Fazio e il suo bodyguard sono arrivati fino nei camerini, con questo mazzo di rose rosse”, racconta Capozza. Fortunatamente Di Fazio non è mai riuscito ad avere un contatto con l’artista romana.
Capozza rivela di non aver mai sospettato nulla “Mi sembrava una persona a modo. A parte la morbosità per la Turci, non mi era parso un ossessionato”, racconta l’ex impiegato di Di Fazio. Le indagini sul manager proseguono: al momento, la principale teste del caso è una giovane di 21 anni, la prima a trovare il coraggio di denunciare l’uomo. Se venissero accertati i fatti di cui si sarebbe macchiato Di Fazio potrebbero costargli un lungo periodo di reclusione per violenza, un reato che continua ad affollare la cronaca nera italiana.