Malika Chalhy, la ragazza cacciata di casa dai genitori perché lesbica, sembra aver finalmente trovato un po’ di serenità.
Alla fine, Malika ha trovato una casa. Sembra essere arrivata a una felice conclusione la vicenda – salita alla ribalta delle cronache nei mesi scorsi – di Malika Chalhy, la ragazza che denunciò di essere stata cacciata di casa in malo modo dalla famiglia dopo aver fatto outing circa la sua omosessualità. La ragazza aveva reso note le parole della madre per accendere i riflettori sul caso. La ragazza fu smentita dal fratello Samir Chalhy ai microfoni di Radio 24: “Ha sputtanato la famiglia davanti a tutta la nazione per quattro note audio – disse – non voglio rivederla”. Secondo Samir l’orientamento sessuale della sorella non c’entrava nulla con la sua ‘cacciata’: “Non la voglio più vedere perché è un’infame, non perché è lesbica“. Prima di concedere le interviste che avrebbero reso nota la sua storia, disse il fratello, Malika avrebbe organizzato una raccolta fondi per trarre il maggior profitto possibile del caso “Ha tradito la famiglia per denaro”. disse.
E la storia in effetti ha toccato la sensibilità di moltissime persone: nei giorni successivi alla sua rivelazione sui social si mise in moto una catena di solidarietà che portò alla istituzione di una raccolta fondi per aiutare Malika a costruirsi, da sola, quel futuro che la famiglia aveva deciso di negarle: in poco tempo le stati destinati 120 mila euro. Ad esprimere solidarietà anche Fedez e Vladimir Luxuriache ha definito «contronatura» l’atteggiamento dei genitori verso la figlia.
“Ho pagato un prezzo troppo alto per l’età che ho, ma saprò dare amore alla famiglia che mi sono scelta, all’amore per cui farei follie. Finalmente a casa!“, ha ora scritto la ragazza in un post apparso sul suo profilo Instagram.
“Ho passato mesi da incubo, mesi in cui non mangiavo, non dormivo e mi sentivo il respiro spezzato“, si legge nel post pubblicato da Malika, accanto a una foto che lascia comprendere chiaramente il suo stato d’animo: “Love Dream“, recita l’immagine del post. “Questa libertà, quest’amore e questa soddisfazione l’ho dovuta e la sto tuttora pagando a caro prezzo“, conclude la giovane.
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Il lieto fine arriva al termine di una storia cominciata nel peggiore dei modi, con la brutale e violentissima reazione della madre alla notizia del fidanzamento di Malika con una ragazza: “Sei uno schifo, lesbica, se ti vedo t’ammazzo. Non mi portare a casa quella p*****a perché le taglio la gola, sei la rovina della nostra famiglia“, le aveva detto. Cacciata di casa e disconosciuta dai genitori per la sua omosessualità, Malika si è trovata, improvvisamente, sola: “Se loro mi avessero rivoluto a casa come hanno sostenuto non avrebbero cambiato la serratura di casa. Sono tornata a casa e mi hanno disconosciuta. E con che coraggio potrei tornare dopo le minacce che ho ricevuto?“.
La storia di Malika ricorda una storia simile, avvenuta nel dicembre del 2020, e terminata, purtroppo, in tragedia: cacciato di casa dal padre che sospettava facesse uso di droghe, un diciannovenne è morto di freddo dopo aver trascorso la notte all’addiaccio.