Un pesante attacco a Giorgia Meloni, da parte di un docente. Ma la numero uno di Fratelli d’Italia non si è fatta mettere all’angolo.
Ancora attacchi alla deputata Giorgia Meloni. Ma la numero uno di Fratelli d’Italia non ci sta a farsi mettere all’angolo e nemmeno a testa in giù. Già perché in una libreria il suo libro “Io sono Giorgia“, non si sa se per errore o volutamente, è stato posizionato sullo scaffale capovolto. In pratica il volto della Meloni raffigurato sulla copertina, appariva a testa in giù. E così, un professore universitario della Ca’ Foscari di Venezia non ha mancato di fare battute ironiche sui social: “Nelle librerie Feltrinelli può capitare…via. Pazienza è temporaneo, solo un po’ di mal di testa“.
La leader di Fratelli d’Italia, forse ormai avvezza ad attacchi di questo tipo, ha risposto anche lei, a sua volta, su Facebook. Meloni, mostrando uno screenshot del post ha commentato: “Ma vi sembra normale che un docente universitario scherzi sui miei libri ribaltati per simulare il fatto che io venga appesa? Ecco a voi l’esempio di una delle tante ‘menti’ che insegnano ai giovani il rispetto, la tolleranza, la libertà di pensiero e il confronto civile. Menomale che i cattivi seminatori di odio siamo noi di Destra”.
Non è la prima volta che la deputata di Centrodestra viene bersagliata. Qualche tempo fa fu definita da un docente dell’Università di Siena, il professor Giovanni Gozzini, niente di meno che, “vacca e scrofa“. L’accademico fu poi sospeso dall’insegnamento e dall’attività di ricerca per tre mesi dal Rettore stesso. In questa ennesima occasione di accanimento, a sostegno di Giorgia Meloni si è subito espresso il senatore della Lega Claudio Durigon: “Esprimo la mia solidarietà a Giorgia Meloni. Mettere a testa in giù il suo libro è davvero un gesto squallido. Siamo in una democrazia e ci vorrebbe sempre rispetto nei confronti delle idee degli avversari politici. Nessuno ha il diritto di negare o cancellare il pensiero di una persona”.
Le polemiche hanno spinto il professore dell’ateneo veneziano a cancellare la foto dalla sua bacheca Facebook. Il docente ha inoltre dichiarato di essere stato erroneamente interpretato e fatto oggetto di strumentalizzazione politica. L’Università – in una nota della rettrice Tiziana Lippiello – si è dissociata dall’accaduto mentre molti colleghi del professore le hanno espresso solidarietà scrivendo: “Dove sta il crimine? E chi lo ha commesso?”