Solo dei pagliacci: molto probabilmente è questo quello che pensa Fedez della Rai. Il rapper non ha perso occasione di ricordarlo ai dirigenti dopo la decisione della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai di non approvare la richiesta di audizione da lui formulata. E così, alla successiva lettera della Vigilanza con la quale gli si chiedeva una memoria sui fatti del Primo maggio, Fedez ha risposto secco. Ecco che cosa è successo.
La bufera si era scatenata circa un mese fa, a partire dal discorso che il cantante aveva deciso di fare sul palco del Concertone del Primo Maggio pur senza l’approvazione dagli organizzatori. Proprio questo aveva fatto infuriare Fedez: la presenza di un certo tipo di “censura” all’interno della Rai. Per denunciare questa realtà, il rapper aveva pubblicato sui social la registrazione della chiamata con la vicedirettrice di Rai 3 Ilaria Capitani e altri dirigenti e organizzatori del concertone, provocando l’ira dei piani alti. Dagli uffici della Radiotelevisione italiana si è così deciso di querelare il cantante per la diffusione illecita del materiale audiovisivo di quella telefonata, con l’accusa di diffamazione aggravata nei confronti di tutta la società e in particolare di una dipendente. A distanza di un mese, la querelle tra il rapper e la Rai è tornata in primo piano.
Nelle ultime ore sta facendo molto parlare la decisione della Rai di non accogliere la proposta di Fedez che aveva chiesto un’audizione in commissione di Vigilanza Rai, giudicata impropria ed inopportuna. Decisione dopo la quale è arrivato invece l’invito al rapper di inviare una memoria sui fatti accaduti prima del suo intervento sul palco del Concertone del Primo Maggio. Ma Fedez non l’ha decisamente presa bene.
Come racconta Alberto Barachini, presidente di Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, la risposta del marito di Chiara Ferragni è stata tutt’altro che cordiale. “Questa mattina ho inviato al dott. Fedez una lettera con la quale ho rinnovato l’invito a trasmettere alla Commissione di vigilanza una memoria. La sua risposta – tre emoticon con clown – denota invece una mancanza di rispetto per l’istituzione parlamentare e della Commissione che mi onoro di presiedere. Di questo sono amareggiato“.
Sulla vicenda si è espressa anche Valeria Fedeli, capogruppo Pd in Commissione di Vigilanza. “Offendere un’istituzione è una mancanza di rispetto non tanto e solo verso i commissari e commissarie ma verso i cittadini e le cittadine che le istituzioni rappresentano“. Fedeli ha invitato il cantante, in caso di disaccordo con l’invio di una memoria, di dirlo “a parole e in modo civile, con rispetto ed educazione“. Ma Fedez non sembra intenzionato a collaborare.
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