Per il professor Fabrizio Pregliasco, serviranno richiami costanti sul vaccino anti Covid. E l’immunità di gregge appare ancora molto lontana da raggiungere.
Il Ministero della Salute informa che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 2490 unità e portano il totale a 4.194.672. Nelle ultime ventiquattro ore 110 morti che fanno salire le vittime a 125.335 e 7032 guariti che raggiungono quota 3.792.898. Totale persone vaccinate: 10.189.857.
I casi attualmente positivi scendono a 276.439. I ricoverati sono 8950, -211 mentre in terapia intensiva 1382 assistiti, -28 da ieri.
Il professor Fabrizio Pregliasco continua a non essere particolarmente ottimista verso la risoluzione della pandemia di Coronavirus e nello specifico verso il vaccino che sta lentamente riportando le cose ad un’apparente normalità almeno nel periodo estivo in cui il virus sembra faticare molto di più ad attecchire e a contagiare più persone. Il direttore dell’IRCCS torna a parlare degli studi che non confermano la copertura totale del vaccino dopo un periodo di sei mesi: “Dopo sei mesi gli studi confermano che la copertura è buona, ci aspettiamo una copertura di 9/12 mesi che cala senza azzerarsi. Le varianti ci costringono a rafforzare la copertura immunitaria anche dopo il primo ciclo di vaccinazioni”, spiega Pregliasco alludendo al fatto che il vaccino potrebbe richiedere più di un richiamo, magari in forma annuale per proteggere totalmente la popolazione.
Non tutti però dovranno sottoporsi al richiamo, specifica il medico: “Forse servirà soltanto ai soggetti a rischio”, afferma il professore che è anche convinto che la tanto sospirata immunità di gregge non sia un obiettivo raggiungibile almeno nel futuro prossimo. Infatti, in merito Pregliasco dichiara: “Non la raggiungeremo mai. Si tratta infatti della condizione in cui, secondo modelli matematici, risulta azzerata la diffusione della malattia, e noi non ce la facciamo, nel senso che la malattia diventerà endemica, riusciremo ad abbassare molto l’incidenza e quindi a convivere con il virus”. La convivenza con la malattia è un obiettivo che può essere invece raggiunto in circa tre mesi, proseguendo con la campagna di vaccinazione. In poche parole, non ci libereremo così facilmente del virus nemmeno con il vaccino almeno secondo Pregliasco: “La terza dose non è obbligatoria, servirà per mantenere la protezione dei soggetti più fragili. Questo per almeno due o tre anni”, conclude il professore. Il Covid dunque potrebbe diventare pericoloso quanto una normale influenza nel giro di alcuni anni, a patto di proseguire con i vaccini.
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