Rula Jebreal, invitata a “Propaganda Live”, ha deciso di non presentarsi in studio dopo aver letto la lista degli ospiti: “Non c’è parità”, si scatena la polemica.
Avrebbe dovuto essere presente al programma di La7 Propaganda Live per parlare della questione israelo-palestinese ed invece Rula Jebreal, giornalista e scrittrice palestinese, ha deciso di declinare l’invito alla trasmissione. Il motivo? L’evidente disparità tra gli invitati: “7 ospiti, solo una donna“, ha denunciato su Twitter. Nonostante l’intervento del direttore Andrea Salerno, Jebreal ha ribadito la propria posizione. Ed è polemica.
Rula Jebreal: “Evento che non implementa la parità e l’inclusione”
Tutto si è svolto su Twitter, il social più usato da gran parte dei politici e personaggi di rilievo. La giornalista ha scoperto proprio con un tweet della pagina ufficiale di “Propaganda Live” quali sarebbero stati gli ospiti presenti con lei in studio per la puntata del 14 maggio. “Stasera torna Propaganda Live. Saranno con noi Rula Jebreal, Michele Serra, Elio, Caparezza, Colapesce e Dimartino, Valerio Aprea, Fabio Celenza, Claudio Morici, Memo Remigi e il maestro Enrico Melozzi per ricordare Ezio Bosso. Ci vediamo alle 21,15 su La7“, annunciava il testo condiviso sui social. La prevalente presenza di ospiti uomini rispetto all’esigua presenza del sesso femminile nella lista degli invitati alla puntata della sera stessa ha fatto bruscamente cambiare idea alla giornalista palestinese. “7 ospiti… solo una donna. Come mai?? Con rammarico devo declinare l’invito, come scelta professionale non partecipo a nessun evento che non implementa la parità e l’inclusione“, ha twittato a sua volta in risposta al post.
La7 si discolpa
La denuncia della Jebreal ha sollevato non poche polemiche, dalle quali La7 si è presto discolpata. Con l’intervento del direttore Andrea Salerno e con un successivo tweet infatti, il programma ha precisato che in studio a “Propaganda Live” ci sono, insieme agli altri invitati, gli ospiti fissi tra cui due donne: Constanze Reuscher, Francesca Schianchi. La definizione di programma poco attento alla parità e all’inclusione proprio non è andato giù neanche al conduttore Diego Bianchi, che durante la puntata del 14 maggio ha parlato apertamente dell’argomento: “Abbiamo capito, una volta per tutte, che lei non conosce questa trasmissione che ha vinto il ‘Diversity award’ proprio perché rappresenta tutte le diversità. Non avevamo chiamato Rula perché donna ma perché, visto quello che sta succedendo, ci sembrava la giornalista, la persona adatta. Il risultato è che non ci sarà nessuno a parlare di Palestina con quel pensiero e quel ragionamento che volevamo condividere“.
Diego Bianchi spiega cos’è #propagandalive https://t.co/BxSNTB5ZKq
— Propaganda Live (@welikeduel) May 14, 2021
La giornalista, nata ad Haifa e con doppia cittadinanza (israeliana e italiana), avrebbe potuto dare un grande apporto alla trasmissione, offrendo un interessante punto di vista sulla questione israelo-palestinese. Ma dopo la polemica e nonostante le spiegazioni di La7 ha voluto ribadire la sua posizione: “Le mie parole al festival di Sanremo e il mio impegno per la parità e l’inclusione sono principi morali che guidano la mia vita“, ha scritto sempre su Twitter. “Non sono solo parole, sono scelte! La sottorappresentazione femminile nei media italiani è parte centrale del problema“.
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