“La mascherina non la metto” e lo studente viene spedito in Psichiatria

A Fano uno studente che protestava contro l’uso della mascherina a scuola è stato sottoposto ad un TSO. La vicenda ha portato a più di una protesta per il provvedimento.

Studente mascherina 9 maggio 2021 leggilo.org
Getty Images/Milos Bicanski

Uno studente di un liceo di Fano nelle Marche è finito in psichiatria dopo l’ennesimo rifiuto ad indossare la mascherina in classe: il ragazzo di 18 anni aveva anche avviato una plateale protesta contro la normativa, scatenando la reazione dei medici che lo hanno sottoposto ad un TSO, procedura spesso riservata alle persone con gravi problemi psicologici. “Si è sempre comportato bene con i compagni di classe che fra l’altro gli vogliono bene. Mai un atteggiamento aggressivo anche se parlava sempre in terza persona. Un giovane che dà soddisfazioni perché ha sempre approfondito quello che si era spiegato in classe”, così un professore descrive il ragazzo che non avrebbe mai dato problemi ne mostrato atteggiamenti strani prima di quella decisione incredibile: lo studente 18enne infatti sarebbe stato ricoverato dopo essersi incatenato al banco, una protesta contro l’uso della mascherina che ha portato i docenti a preoccuparsi per la sua salute mentale. Ma dietro la vicenda, potrebbe esserci un caso di indottrinamento.

Infatti, il preside dell’istituto afferma che il ragazzo sarebbe stato manipolato da un uomo, qualificatosi come “costituzionalista”: la persona in questione che si sarebbe presentata alcune volte davanti alla scuola potrebbe essere uno dei famigerati “no mask”, persone che negano l’esistenza del virus che sta uccidendo migliaia di persone in tutto il mondo dalla sua comparsa a Wuhan registrata l’anno scorso e che rifiutano di indossare le mascherine non tanto per ragioni etiche quanto per una scarsa fiducia nella scienza e nella medicina. Il preside afferma che l’uomo che potrebbe aver manipolato lo studente spingendolo a non portare la mascherina e a mettere in atto la protesta lo avrebbe irritato non poco, presentandosi a scuola per diffondere il suo messaggio: “Volevo scendere e dargli un pugno in faccia”, dice senza mezzi termini il docente che naturalmente non ha portato avanti il suo proposito ma che non ha nemmeno avuto modo di identificare la persona in questione. Nel frattempo, lo studente dal TSO ha parlato con la redazione del Resto del Carlino, insistendo con la sua protesta: “Dicono che mi terranno qui una settimana ma chi lo decide? Il provvedimento deve essere confermato da un medico“, afferma il ragazzo mostrando una certa conoscenza della procedura.

Nel frattempo, il trattamento a cui il ragazzo è stato sottoposto ha suscitato scalpore, non solo nei professori ma anche tra gli internauti ed i cronisti che hanno saputo della vicenda: “Non ha mica fatto la guerra ai marziani, ha chiesto il rispetto della sua libertà personale“, commenta qualcuno. Altre persone che hanno seguito la vicenda sul Resto del Carlino sono andate anche oltre, definendo il trattamento ricevuto dal ragazzo come “un episodio fascista”. Non si tratta comunque del primo caso di defezione verso l’uso della mascherina a scuola: in particolare, i genitori di molti bambini di età più tenera si sono opposti a far indossare il dispositivo per ore ai figli durante l’orario scolastico, dando vita a controversie risolte a volte anche in tribunale.

 

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